Finta malattia, la colf intasca mezzo milione di euro dall'anziano

Il tribunale di Belluno dove ieri si è tenuto il processo a carico della colf
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BELLUNO - I risparmi di una vita dilapidati nel giro di una decina di anni. Quella che era la donna delle pulizie di un vedovo residente a Belluno si è vista accreditare la cifra di 359mila euro. In più, l’uomo ha fatto prelievi in contanti per 100mila euro riconducibili, anche questi, a prestiti alla donna. Il tutto, come disse lo stesso anziano ora deceduto, per aiutare la sua collaboratrice a curarsi dalle frequenti e gravi patologie tumorali che via via le avrebbero diagnosticato (nonostante ieri il suo medico di base abbia dichiarato che la sua paziente era in salute).

Oggi la donna, classe 1960, si trova alla sbarra per truffa aggravata continuata.

«Quando è morto mio padre - ha raccontato la figlia Elena - sono entrata nella disponibilità della casa di Belluno. Qua, nella cassaforte, ho trovato una lettera datata 2001. In essa mio padre scriveva a me: "Cara Elena, ho pensato di aiutare Gabriella che ha un tumore che le minaccia la vita. Pur avendo degli immobili non riesce a smobilizzarli per ragioni burocratiche. Spero che questo scritto tu lo debba stracciare: vorrà dire che la situazione creditoria è stata risolta. Spero di non doverti dare dispiacere..."»... 


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Il Gazzettino