Codognè, il parroco silenzia le campane di notte, ma il borgo insorge: «È inaccettabile»

CODOGNE' - Silenziata la campana dell’orologio della chiesa parrocchiale di Codognè dedicata al patrono Sant’Andrea. Non si tratta di un danno...

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CODOGNE' - Silenziata la campana dell’orologio della chiesa parrocchiale di Codognè dedicata al patrono Sant’Andrea. Non si tratta di un danno strutturale come successe, a causa del terremoto, nel maggio 1976. Questa volta è bastata la lettera di un singolo cittadino, abitante a circa cento metri in linea d’aria dal campanile. La missiva, indirizzata direttamente al vescovo di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo chiedeva che l’orologio fosse “zittito” durante le ore notturne in quanto arrecherebbe disturbo «a tutti gli abitanti del quartiere». Le reazioni non si sono fatte attendere nello storico Borgo Chiesa.

IL SACERDOTE

Don Lucio Marian spiega: «Mi spiace che la persona che si è sentita disturbata dalle campane non sia venuta a discuterne con me. Ho comunque ottemperato alla richiesta del cittadino in quanto esiste un provvedimento canonico, firmato dallo stesso vescovo che prevede l’eventuale interruzione anche dei rintocchi dell’orologio dalle 21 alle 7. Voglio però puntualizzare che questa non è la volontà di “tutti” gli abitanti di Borgo Chiesa, anzi, da quello che mi è stato riferito è in corso una raccolta firme per riattivare l’orologio, anche da parte di coloro che abitano nelle immediate vicinanze». La petizione l’ha redatta Romolo Romano, gia’ vicesindaco nell’amministrazione Andreetta, che abita proprio sotto al campanile: «Andremo avanti a oltranza e se sarà necessario raccoglieremo le firme di tutto il paese. Abbiamo rimesso a posto l’orologio a suon di sagre e di raccolte fondi. È inaccettabile che un simbolo così importante venga messo a tacere per la volontà di un singolo». Oltre a lui altri stanno raccogliendo le firme, come il sacrestano Aldo Dall’Acqua, figlio dello storico e indimenticabile “Bepi Campaner” che per decenni ha prestato servizio nelle due chiese del paese e ha passato il testimone dopo la sua scomparsa: «Ho raccolto quasi cento firme in poco più di un’ora - dichiara mostrando un foglio pieno di consensi - Le persone che abitano nello stesso condominio di chi ha protestato hanno sottoscritto che il battito delle ore notturne dell’orologio non le disturba».

AL BAR

Anche al bar del Maxi, dove si ritrovano i residenti che vivono all’ombra del campanile c’e aria di dissenso verso il gesto di far tacere il “loro” orologio: “Al mattino quando sento suonare la campana so che sono le sette- afferma Gastone Soler - Lo avessi detto io che l’orologio mi dà fastidio potrei capire, ma detto da qualcuno che abita nel Borgo da poco tempo non mi sembra corretto». Guardando gli altri amici seduti al tavolo invita: «Alzi la mano chi vuole riattivato l’orologio». E tutte le mani si alzano senza esitazione in un “sì” collettivo. 

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Il Gazzettino