Codice Qr come il Green pass per entrare a Venezia: sperimentazione in estate

I turisti a Venezia nella giornata di Pasquetta
VENEZIA - Prenotare una visita a Venezia sarà come riservare una camera d’albergo o un appartamento sui portali turistici: su una pagina del Comune che sarà a...

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VENEZIA - Prenotare una visita a Venezia sarà come riservare una camera d’albergo o un appartamento sui portali turistici: su una pagina del Comune che sarà a questo dedicata si sceglie la data, si inserisce il numero di persone e si va al “carrello”. Nessun pagamento, per quest’anno, poiché l’applicazione del Contributo d’accesso è slittata al 2023, ma comunque al costo di euro zero, si riceverà un numero di Qr code (il “bollino” diventato famoso con il green pass) pari al numero dei visitatori e con quella si potrà godere di alcuni incentivi che potranno essere sconti o priorità su alcuni servizi gestiti dal Comune o dalle sue partecipate. Ad esempio, una riduzione o un salta coda il trasporto pubblico o i musei, tanto per capirci. Vantaggi che chi non prenoterà la visita in giornata non potrà avere, anzi potrebbe avere dei rincari o farsi lunghe code.


PRENOTAZIONI
Questo fino alla fine di quest’anno, perché poi la prenotazione sarà obbligatoria e dovranno farla tutti, compresi i pendolari dal Veneto, che però saranno esentati dal pagamento della tassa.
«Qualcuno ha detto che siamo in ritardo - commenta l’assessore ai Tributi, Michele Zuin - ma non lo siamo affatto perché in questi due anni il Comune ha messo in piedi il sistema per la riscossione del contributo e delle prenotazioni. A metà estate si comincerà la sperimentazione e questa sarà importante per tarare il sistema, per concludere le pratiche ministeriali e per fare la gara per chi dovrà effettuare i controlli. Tra l’altro, lo scorso anno, siamo riusciti a gestire le prenotazioni del Redentore anche col green pass che non era ancora obbligatorio e nessuno aveva ancora i mezzi per gestirlo. Per questo dico che non mi sento affatto in ritardo».


CONTRIBUTO D’ACCESSO
Questa è anche l’occasione per spiegare come funzionerà il contributo d’accesso, previsto dalla Legge di bilancio del 2019, e che graverà su tutti i visitatori di giornata a parte gli esclusi (residenti, lavoratori, proprietari di seconde case, studenti) ed esenti (chi soggiorna a Venezia, veneti e altre categorie decise dal Comune) con qualunque mezzo essi arrivino.
«La modifica legislativa dello scorso dicembre - continua Zuin - è molto importante. Prima il presupposto del contributo era accedere a Venezia con un vettore, ma questo ci aveva messi in difficoltà perché non si accede a Venezia come a Capri solo con mezzi pubblici, ma anche con mezzi privati come l’auto. Tant’è che avevamo previsto la ztl sul ponte della Libertà, visto che teoricamente chi faceva il ponte in auto o a piedi poteva evitare di pagare. Ora la modifica comprende tutti. Ora paga chi viene a Venezia con ogni mezzo».


I CONTROLLI
Con la modifica legislativa, cambia anche il discorso legato al controllo, che potremo fare in qualunque momento sia agli accessi della città che in giro da qualunque parte. Chi sarà fermato dovrà mostrare il Qr del contributo o dell’esenzione, altrimenti ci saranno le multe previste dal regolamento comunale per chi non paga le tasse.
Comunque, questo non è uno strumento per fare cassa, ma serve davvero a gestire i flussi, accompagnato dalla prenotazione obbligatoria e dagli incentivi e disincentivi secondo il periodo e il numero di visitatori. Inoltre, verremo a conoscenza degli effettivi numeri di chi accede a Venezia e con quali mezzi».


SOGLIA CRITICA
I fine settimana di pienone da quando funzionano i sensori della Smart control room son serviti per creare una serie storica dei visitatori, come ha osservato l’asessore al Turismo Simone Venturini e capire che esiste una soglia attorno ai 40mila giornalieri oltre la quale la città va in stress nella viabilità e nei servizi. Al momento è un dato empirico, ma sono stati compiuti in passato diversi studi che fissano questa soglia attorno a 50mila persone.


«Fissare una soglia massima - conclude Zuin - sarà senz’altro uno dei parametri nella gestione dei flussi, ma teniamo conto che non potremo impedire l’accesso oltre un certo numero di turisti. Però possiamo aumentare al massimo (10 euro) il contributo quando si supera una certa soglia di visitatori e poi congiuntamente agire con la disincentivazione aumentando il costo dei servizi. La filosofia è: se prenoti per tempo e in periodi poco affollati paghi poco o nulla e hai dei vantaggi, se vuoi venire a Pasqua o il primo Maggio, dovrai sapere che ci saranno conseguenze sulla qualità della visita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino