Padova. Il codice di comportamento di Palazzo Moroni: per i dipendenti massimo tre regali all'anno. E non sopra ai 150 euro

Palazzo Moroni, sede del municipio
PADOVA - Il nuovo codice di comportamento del personale del Comune ha un punto fisso all’articolo 3 che demanda all’etica da assumere nell’ambito del servizio...

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PADOVA - Il nuovo codice di comportamento del personale del Comune ha un punto fisso all’articolo 3 che demanda all’etica da assumere nell’ambito del servizio pubblico. Dunque al dipendente è fatto divieto di accettare con “soggetti con i quali ha intrattenuto rapporti per ragioni di servizio, regali o altre utilità quali inviti a pranzo o cene fino a un massimo di tre per anno e in ogni caso per un valore complessivo non superiore a 150 euro”. Dunque si accettano i ringraziamenti basta che non siano troppo interessati. Ma c’è un altro particolare. Il dipendente “può accettare i regali o utilità solo se ricevuti presso la sede di lavoro e, qualora si tratti di beni alimentari, il cui valore ecceda il limite di cui sopra, deve metterli a disposizione del settore di appartenenza affinchè vengano consumati con i colleghi”. Insomma la cesta natalizia va pesata e ne va studiato il valore. Se sta sopra i 150 euro si condivide in loco. Infine se un ringraziante la vuole dare fuori dai locali di lavoro il dipendente invece deve rifiutarsi di riceverla.

I LIMITI 

Non è chiaro però come ci si debba regolare nel caso dell’invito a pranzo. Supponendo che l’invitante non spenda 150 euro in una sola volta per l’invitato, portandolo in un locale di grido, circostanza che potrebbe dare adito a qualche sospetto, si potrebbe ipotizzare un 50 euro a cena, badando a mettere la fetta di torta eccedente il valore in un contenitore termico per dividerla con i colleghi.

I PRIVATI

Superando i principi generali che comportano lo svolgimento dei propri compiti nel rispetto della legge, l’obiettività e la trasparenza, il lavoro con la massima economicità ed efficacia gestendo le risorse pubbliche con diligenza, si arriva al divieto di "svolgere attività lavorativa o professionale nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di lavoro tra i soggetti privati nei confronti dei quali il dipendente abbia esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto dell’amministrazione”.

ASSOCIAZIONI

I dipendenti devono comunicare la loro adesione ad associazioni oppure a organizzazioni i cui ambiti possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Ma possono aderire a partiti e sindacati. Interessante l’articolo 12 che recita: "nei rapporti privati, comprese le relazioni extra-lavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità”. E inoltre non anticipa l’esito di decisioni dell’ente.

INTERNET

I rapporti via internet e con il mondo social sono estremamente regolati dal codice. Innanzitutto il dipendente si astiene dal "compromettere in pubblico o sugli organi di stampa, sul web o sui social network blog o forum, l’immagine dell’ente con affermazioni genericamente o specificatamente negative nel suo complesso ovvero su altri lavoratori o lavoratici ad amministratori”. Il capitolo delle tecnologie informatiche e dei social media occupa ben due articoli del regolamento. Nel 17 “l’utilizzo di account istituzionali è consentito per i soli fini connessi all’attività lavorativa e non può compromettere la sicurezza o la reputazione dell’amministrazione”. Non solo: il personale è responsabile dei messaggi inviati tramite il proprio account istituzionale. C’è un particolare interessante. I dipendenti possono usare i computer dell’ufficio per “assolvere alle incombenze personali” senza allontanarsi dalla sede di servizio purchè l’attività sia contenuta in tempi ristretti.

GLI ACCOUNT

L’articolo 18 prevede che anche nell’impiego degli “account personali dei social media” i dipendenti non possono fare interventi che nuocciano al prestigio del Comune. Non possono inoltre dare informazioni riservate devono esprimere giudizi con cautela su cose o persone. Le sanzioni disciplinari si applicano secondo la legge, si va dalla sospensione temporanea fino al licenziamento senza preavviso nei casi più gravi come la corruzione.

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Il Gazzettino