TRIESTE - «Dormo in strada e non mi è mai successo niente, tante persone mi hanno aiutato: c'era chi portava cibo caldo, chi mi dava dei soldi». Così...
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Da allora in migliaia sul web e dal mondo della politica sono intervenuti indignati per quel gesto. Lui spiega di non essersene nemmeno reso conto e di non avere realizzato della tanta solidarietà arrivata dopo. In questi giorni Mihaj si trova in un hotel vicino a Trieste dove è stato accolto dalla comunità romena e dal suo presidente Andreescu Felix Aurelian. Mesej è arrivato in Italia dalla Romania molti anni fa. Racconta di essere fuggito dalla dittatura di Ceausescu.
«Nel 1989 ero in piazza a manifestare - dice - poi ho avuto paura e sono scappato». Dopo essere vissuto a Gaeta, prosegue, «nel 1997 sono finito a Civitavecchia. Ho chiesto più volte asilo politico ma invano». Non ha precedenti penali ma il 3 dicembre scorso gli è arrivato un foglio di via dalla Polizia locale. Un obbligo al quale non ha ottemperato e che gli è costato una denuncia. Il 12 ottobre gli rubano i documenti e lui non sa cosa fare. «Sono a Trieste da allora. Ho dormito in un centro di accoglienza per cinque giorni, poi di punto in bianco mi hanno detto che dovevo andarmene perché non avevo la residenza -spiega- Sono andato a fare la denuncia di furto due volte, alla terza mi hanno detto che dovevo andare via. L'assistenze sociale mi voleva dare solo un biglietto per la Romania».
Intanto il vicesindaco Polidori rischia una multa: la polizia locale potrebbe sanzionarlo per non aver rispettato le norme comunali per la gestione dei rifiuti urbani. Il leghista infatti ha gettato gli indumenti, un piumino e una bottiglia di plastica di Mesej e i materiali tessili integri non negli appositi contenitori o aree. Polidori potrebbe dover pagare 450 euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino