Mancano i posti letto: il prete dorme fuori con i clochard

Un senza tetto costretto a dormire in strada
TREVISO - È andato a dormire assieme alle persone senza dimora che passano la notte all'esterno del dormitorio comunale di via Pasubio. Dentro non c'è posto:...

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TREVISO - È andato a dormire assieme alle persone senza dimora che passano la notte all'esterno del dormitorio comunale di via Pasubio. Dentro non c'è posto: in estate i letti a disposizione scendono a 12. Ogni giorno 6 o 7 persone si sistemano fuori. E così don Giovanni Kirschner, parroco di Santa Maria del Sile, ha deciso di andare a dormire con loro. L'ha fatto per quattro notti. E potrebbe presto tornarci. «Ho semplicemente detto in chiesa che andavo lì, proprio nella domenica della parabola del Buon Samaritano - spiega il sacerdote - ogni tanto dobbiamo anche ricordarci che il fatto che ci sia gente che dorme fuori non è una cosa ovvia e scontata. No, non è normale. E per far capire che non è una cosa normale ho deciso di andare anch'io a dormire fuori».


IL NODO
Una scelta fatta per evidenziare il problema. Lo spirito, dopotutto, è quello che è stato alla base della Notte dei senza dimora. Le persone che non hanno un posto dove andare ricavano giacigli sotto al porticato della struttura di via Pasubio. Alcuni sfruttano anche i giochi del parchetto davanti al dormitorio. Cioè oltre la recinzione alzata dal Comune, tra mille polemiche, lo scorso gennaio. «La rete è stata messa con l'intento di lasciare il parco ai bambini - nota don Giovanni - e di notte non ci sono i bambini». Così le persone senza dimora si riparano sotto ai giochi. Il tappeto elastico, poi, fa da pavimento evitando il contatto diretto con il terreno. Non è una cosa da poco. Anche se in questo periodo fa caldo, non è affatto semplice passare la notte all'addiaccio. «Bisogna rispondere a necessità primarie dice il sacerdote dove dormo? Dove faccio i bisogni? Dove posso lavare le mie cose?».


IN STAZIONE E ALL'APPIANI


Nei giorni scorsi, poi, ha fatto un giro tra la stazione dei treni di Treviso e la zona dell'Appiani. Anche qui ci sono molte persone che passano la notte fuori. Una decina in stazione e pure una ventina all'Appiani. Un conto, tra l'altro, fatto per difetto. Insomma, il problema rimane. E non è affatto secondario. Tra i residenti nel quartiere di Santa Maria del Sile, comunque, non sono emersi problemi particolari. Nel tempo anche la stessa chiesa parrocchiale è stata temporaneamente aperta di notte per accogliere una persona che, uscita dal dormitorio di via Risorgimento, non aveva più un tetto dove andare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino