Clima, l'allarme del premio Nobel e climatologo Filippo Giorgi: «Il 2024 potrebbe essere il più caldo di sempre». ​Tutte le anomalie

Filippo Giorgi
Il clima sta cambiando e le preoccupazioni crescono sempre di più, a lanciare l'allarme è il climatologo e Premio Nobel Filippo Giorgi: «Il 2023 è...

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Il clima sta cambiando e le preoccupazioni crescono sempre di più, a lanciare l'allarme è il climatologo e Premio Nobel Filippo Giorgi: «Il 2023 è stato l'anno più caldo di sempre, come avevo previsto a marzo 2023; il 2024 potrebbe superare quel primato e diventare anno più caldo di sempre, o essere il secondo più caldo».

Per Giorgi «non è realista» limitare entro la soglia di 1,5 gradi il riscaldamento globale come chiesto dagli Accordi di Parigi. «I cambiamenti climatici coinvolgono acqua, perdita di biodiversità, comportano problemi in agricoltura, nelle zone costiere, non so se siamo equipaggiati, anche culturalmente, per affrontarli, basta poco per innescare una crisi economica». 

Abbiamo a che fare con conseguenze ambientali pesanti, non so se saremo in grado di gestirle

Lo ha spiegato Giorgi. «Gli ultimi anni sono stati incredibilmente anomali dal punto di vista climatico», indica ricordando il caso dell'«uragano mediterraneo in Libia in autunno, uno dei medicane», cioè tempeste simili a piccoli uragani. Quello in Libia è stato «così intenso da causare una inondazione a Derna sulla costa della Libia, che ha provocato la morte di 10mila persone in tre giorni».

C'erano state in precedenza «la siccità del 2022, le alluvioni in Pakistan con 20 milioni di persone evacuate nel Kashmir». Giorgi ricorda anche un altro evento, meno noto: «A marzo 2023 in Antartide c'è stata ondata di calore che portato a una anomalia termica di 47 gradi, per un mese: invece di una temperatura di -60 gradi, è stata solo di -12».

Insomma, «dal punto di vista climatico la situazione peggiora continuamente». Per Giorgi, che vinse il Premio Nobel per la Pace nel 2007 come uno dei membri del Comitato esecutivo dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) ex aequo con Al Gore, occorre da subito «migliorare l'efficienza energetica aumentando l'elettrificazione dei sistemi e incentivare uso rinnovabili, le tecnologie ci sono, come si sta facendo in Portogallo dove entro il 2030 l'elettricità sarà tutta di fonte rinnovabile».

Si potrebbe «produrre tutta l'energia utilizzando tutte le fonti rinnovabili insieme. Bisogna agire in maniera urgente, adesso, a livello globale - ha concluso Giorgi - ma non vedo grande impegno».

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Il Gazzettino