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BELLUNO - Il barista si rifiuta di dare da bere al cliente ubriaco lui dà in escandescenze, lo picchia, danneggia il locale e poi si scaglia anche contro la polizia. È finito un cella il migrante richiedente asilo senegalese che sabato sera ha seminato il panico al bar della stazione di servizio Q8 di via Feltre. L’uomo, arrestato dagli agenti delle Volanti, dovrà rispondere di resistenza e lesioni nel processo per direttissima che si celebrerà domani. Il titolare del locale invece, Giuseppe Orzes, 54 anni, è finito all’ospedale: fortunatamente se l’è cavata con 3 giorni di prognosi, ma se fosse capitato a qualcun altro o a una donna le conseguenze sarebbero state devastanti. E poi ci sono i danni al locale: una stima che ancora deve essere fatta.
LA TESTIMONIANZA
Erano circa le 19,45 quando lo straniero entra nel bare va al bancone. «Si presenta e mi chiede del vino - racconta Giuseppe Orzes -.
LA FURIA
Il migrante, che abita in quella zona di via Fetre e che aveva una borsa della spesa piena di superalcolici, non ne vuole sapere di andarsene. Sferra un colpo al naso del barista e inizia a spaccare tutto. Prende un posacenere e lo butta a terra mandandolo in frantumi, poi lancia le sedie ne rompe alcune. «Ha iniziato a minacciare anche i clienti “armato” di una bottiglia la situazione era veramente difficile», prosegue Orzes. Ma il barista aveva già chiesto aiuto alla volante della Questura, che arriva in pochissimi minuti. Il migrante è incontenibile e aggredisce anche i poliziotti. Sul posto arriva in supporto anche la pattuglia dei carabinieri. Alla fine gli agenti della questura riescono a contenerlo e a stringergli le manette ai polsi. Viene portato nella questura. Il barista sanguinante è andato al pronto soccorso del San Martino dove è stato sottoposto alle cure del caso e dove sono finiti anche gli agenti.
L’ARRESTO
Dopo le formalità di rito lo straniero è stato condotto nel carcere di Balenich dove trascorrerà il fine settimana in attesa del processo per direttissima.
PROBLEMATICO
«È la prima volta che lo vedevo», conclude Orzes. Lo straniero sembra essere cliente di altri bar della zona dove già nei giorni precedenti era stato visto completamente ubriaco. «Ci ha raccontato di abitare in via Feltre e di lavorare in Luxottica, ma non sappiamo se sia vero». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino