Civibank, Sparkasse supera il 50% con i piccoli azionisti

Civibank, Sparkasse supera il 50% con i piccoli azionisti
Gli azionisti di Civibank continuano a dire la loro, accettando l'offerta di Sparkasse. È ciò che si evince dall'ultimo bollettino diramato ieri sera sulla...

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Gli azionisti di Civibank continuano a dire la loro, accettando l'offerta di Sparkasse. È ciò che si evince dall'ultimo bollettino diramato ieri sera sulla crescita delle azioni che affluiscono alla Cassa di risparmio di Bolzano, arrivata al 50,68% del capitale sociale della banca cividalese. Se l'Opa era già riuscita con il 46 per cento di lunedì sera, ora il viaggio prosegue scollinando il cinquanta per cento, un traguardo dal valore simbolico ma anche sostanziale, poiché spiana la strada al controllo della maggioranza societaria.


LE ADESIONI
«Siamo particolarmente contenti di constatare che dopo le importanti adesioni dei soci istituzionali, fra i quali spiccano a livello locale la Finanziaria Regionale Friulia, la Fondazione Friuli e la Fondazione di Gorizia, cresce sempre di più il numero dei piccoli azionisti che aderiscono alle nostre offerte sia sulle azioni, sia sui warrant ha commentato il presidente Gerhard Brandstätter . Le adesioni da parte dei piccoli azionisti sono la dimostrazione più chiara che il territorio ha compreso la positività della nostra proposta». L'Opa si chiude il 6 maggio e negli ultimi tre giorni il numero medio giornaliero di azionisti Civibank che si sono recati in filiale per aderire all'operazione è arrivato a 425 persone. Sono 2.710 gli azionisti che hanno aderito, ovvero il 19,36% del totale. «Superare il 50% e raggiungere il controllo di maggioranza era l'obiettivo che consideravamo il più importante per chiudere l'Opa nel migliore dei modi ha considerato ieri l'amministratore delegato di Sparkasse, Nicola Calabrò. Aver già raccolto adesioni all'Opa che consentiranno di raggiungere questo obiettivo, ci fa ritenere che il 6 maggio i risultati finali saranno ancora più soddisfacenti. I fatti dimostrano anche che i tentativi di generare incertezza e confusione non pagano». Il riferimento è al doppio atto giudiziario deciso dal Cda uscente di Civibank, che ha impugnato presso il Tribunale dell'Unione Europea la decisione della Bce di autorizzare l'Opa di Sparkasse e ha deciso di agire anche presso il Tar per la verifica del rispetto della normativa riguardante il perimetro entro cui può agire il socio di maggioranza di Sparkasse, ovvero la Fondazione della cassa di risparmio di Bolzano.


I PICCOLI


Un'iniziativa che ha lasciato «basito» il presidente dell'associazione Piccoli azionisti Civibank, Pierluigi Comelli, perché «provocano un danno enorme alla reputazione della banca. Sparkasse e tanti soci agiranno per lite temeraria nelle sedi più opportune. È uno scenario tragico per tutti gli azionisti che auspicavano un impegno immediato dell'offerente nel riorganizzare tutta la governance della banca, compresi i vertici». L'Opa intanto è finita ieri in Consiglio regionale, per un'interrogazione alla Giunta presentata dal consigliere d'opposizione Furio Honsell (Open Fvg) e riguardante in particolare la decisione di Friulia, la finanziaria partecipata a maggioranza dalla Regione, di vendere le sue quote Civibank. «La regione non esercita alcuna funzione istituzionale in merito alla decisione di Friulia di pre-aderire all'Opa e reputa corretto, necessario e opportuno non entrare in questioni che interessano il mercato», ha risposto l'assessore alle Finanze e alle Partecipate, Barbara Zilli. «Al di là dell'assetto societario, sul quale la Regione non può e non deve influire, l'interesse dell'amministrazione è garantire che le realtà bancarie operanti in Fvg siano realmente presenti ed efficaci», ha proseguito Zilli, esplicitando che «l'iniziativa di Sparkasse non risulta singolare e ostile, ma può generare sinergie a favore del territorio con ricadute positive». Tutt'altra la lettura di Honsell, secondo il quale «da parte della Regione non vi è stata quella neutralità che invece è stata dichiarata dall'assessore. Un conto è prendere una decisione quando sono state raccolte tutte le informazioni, altra cosa è fare una fuga in avanti a favore di una scelta che ha preoccupato molti cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino