Cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro, al via la prima udienza dopo la denuncia di Europa Verde

Jair Bolsonaro durante la sua visita ad Anguillara Veneta
ANGUILLARA VENETA - Parte il procedimento giudiziario innescato dalla denuncia di Europa Verde che ha contestato la decisione della giunta di Anguillara di conferire la...

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ANGUILLARA VENETA - Parte il procedimento giudiziario innescato dalla denuncia di Europa Verde che ha contestato la decisione della giunta di Anguillara di conferire la cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro, presidente del Brasile, arrivato in Veneto a novembre dello scorso anno. «Al via, domani, 16 giugno, la prima udienza scaturita dalla denuncia che, insieme alle cittadine e ai cittadini di Anguillara Veneta, abbiamo presentato al Tribunale di Padova per chiedere che la risoluzione con la quale, il primo novembre del 2021, la sindaca Alessandra Buoso e otto assessori della sua giunta hanno concesso la cittadinanza onoraria al presidente del Brasile Jair Bolsonaro sia considerata illegittima o nulla, poiché l'identità e l'immagine del Comune di Anguillara Veneta sono state danneggiate dopo essere state associate all'espressione di valori contrastanti con i suoi valori storici, tradizionali e culturali». Lo annunciano, in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli e il responsabile ufficio legale di Europa Verde, Donato Lettieri. «Le azioni di Bolsonaro nel suo Paese, per cui dovrà rispondere di crimini contro l'umanità di fronte al Tribunale penale internazionale dell'Aja, - proseguono, - contraddicono in pieno lo Statuto con cui il Comune di Anguillara Veneta si è impegnato a farsi Ente propulsore di pace e tutela dell'ambiente e dei diritti umani».

«Non si può legittimare la concessione di cittadinanze onorarie a figure discusse, non in linea con la storia democratica e partigiana di questo Paese e dell'Europa, a dittatori. Riteniamo che anche una maggioranza democraticamente eletta debba porsi quei limiti, stabiliti dai valori fondamentali che contraddistinguono le nostre società. Per tali ragioni, - concludono Bonelli e Lettieri, - chiediamo alle forze democratiche di vigilare, lavorando affinché eventi del genere non si ripetano, e ci auguriamo che il Tribunale di Padova metta un punto fermo a questa storia, cancellando gli atti scellerati di un'amministrazione a trazione leghista che si dimostra imitazione perfetta dei propri leader a livello nazionale».

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Il Gazzettino