Appalti della multi-utility Etra con il "trucco": nei guai 3 top manager

Appalti della multi-utility Etra con il "trucco": nei guai 3 top manager
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PADOVA - La  Guardia di Finanza di Cittadella smaschera irregolarità in materia di spesa pubblica riguardante appalti affidati dalla multi-utility Etra con sede nell’Alta padovana, società cosidetta “in house” (partecipata da 75 comuni delle province di Padova, Treviso e Vicenza) e con l’operazione “Gold Trash”   fa emergere le procedure adottate che aggiravano la naturale scadenza di alcuni contratti di appalto, in contrasto con la legge dell’Autorità Anticorruzione.


«In particolare - spiegano le Fiamme Gaille - è stato rilevato l’utilizzo in modo sistematico e ingiustificato della  “proroga tecnica”, strumento previsto dalla normativa di settore con l’unico fine però di consentire – per motivi straordinari – la mera prosecuzione del rapporto contrattuale in corso, nelle more dell'espletamento della nuova procedura di gara. Nei casi oggetto d’indagine, riguardanti in particolare il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati nei comuni del bacino di riferimento, è stato appurato che l’indebita e consolidata prassi aziendale prevedeva il sistematico ricorso alla proroga senza che fosse stato indetto nemmeno il nuovo bando di gara»


Sulle  proroghe (semestrali)  si sono concentrate le indagini, in un caso specifico, hanno superato complessivamente i due anni. Il danno erariale, determinato in un milione e 532.291 euro è derivato dal maggior prezzo pagato dalla partecipata pubblica in sede di “proroga tecnica” rispetto al medesimo servizio reso nell’ambito dell’appalto precedente, poi scaduto. Inoltre, un ulteriore danno economico è da ricondurre alla vigenza, anche in regime di proroga, di una clausola antieconomica per la società appaltante prevista nel contratto dell’appalto scaduto. Tale clausola non era in linea con la politica aziendale, come rilevata negli altri contratti della specie in essere. Le indagini eseguite hanno permesso di ipotizzare le responsabilità a titolo di colpa grave a tre figure apicali della multiservizi che ora dovranno spiegare il presunto illecito.
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Il Gazzettino