Cittadella. Il neo acquisto granata Federico Giraudo: «Da grande voglio fare il giornalista sportivo»

Sabato al Tombolato arriverà la Reggina, la sua ex squadra: «È sicuramente una partita sentita, che non vedo l'ora di giocare»

Cittadella, Federico Giraudo
CITTADELLA - Un giocatore con il futuro già ben chiaro in mente. Federico Giraudo è ancora giovane, è un classe 1998, quindi per il momento è...

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CITTADELLA - Un giocatore con il futuro già ben chiaro in mente. Federico Giraudo è ancora giovane, è un classe 1998, quindi per il momento è concentrato sulla propria carriera da calciatore, ma una volta appesi gli scarpini al chiodo ha deciso cosa fare da grande: il giornalista sportivo. «Ho finito gli esami, e se riesco a fine maggio, o comunque nei prossimi mesi, prenderò la laurea in Scienze della Comunicazione. Mi ha sempre incuriosito l'ambito del giornalismo sportivo, quindi spero un domani di poterci lavorare, magari proprio per il calcio. É un mio pallino, conseguire la laurea è una piccola soddisfazione che non è da tutti, e dopo si vedrà. Ovviamente spero di poter giocare ancora più anni possibili».

Occasione da sfruttare

Giraudo ha deciso la tesi: «La fruizione del calcio in tv negli anni. Sto preparando tutte le tappe del calcio, della radio e della tv, mi piace molto e sono a buon punto». Giraudo si divide fra campo e libri, insomma, ma in questo momento la testa è tutta rivolta al Cittadella. Il difensore intende sfruttare al massimo l'occasione avuta: «A gennaio il mio agente mi aveva accennato dell'interesse della società granata, e in quel momento manifestavo la voglia di provare qualcosa di nuovo, siccome non ho avuto molto spazio a Reggio Calabria. Mi ha chiamato anche il direttore, trasmettendomi il suo grande desiderio nel portarmi a Cittadella, una cosa che ho molto apprezzato dal lato umano e professionale. Sono qua da poco però posso già dire di essere convinto di aver fatto la scelta giusta». Il Cittadella lo conosceva da avversario: «É una squadra sempre molto difficile da affrontare, ha un'identità ben precisa. Non mi aspettavo di essere subito scelto dall'allenatore, ma Gorini mi aveva manifestato la sua fiducia sin dall'arrivo. É ovvio che bisogna entrare un po' nei meccanismi, nei movimenti che richiede il mio ruolo, specie nella fase difensiva. Giorno dopo giorno sto mettendo dentro concetti nuovi, che mi stanno aiutando ad inserirmi. Per le mie caratteristiche penso che questa sia veramente una grande occasione, il Cittadella adotta un modulo di gioco che mi piace». Giraudo è arrivato in prestito per un anno e mezzo: «In questo momento penso solo a questi mesi perché abbiamo un obiettivo troppo grande e importante da raggiungere a tutti i costi. Non nego però che la possibilità di rimanere un anno in più mi stimola molto. Il Cittadella calca i prati della B da tante stagioni, è una società modello, e penso anche ai tantissimi giocatori che sono passati di qua prima di svoltare le proprie carriere. Ritengo che qui ci siano tutti gli ingredienti per poter far bene, e ovviamente sono carico a mille. Mi ha colpito il gruppo che ho trovato, sotto il profilo umano ma anche professionale. Tutti mi dicevano che Cittadella è un ambiente molto familiare, unito: probabilmente fino a che non ci stai dentro non riesci a capire tutto questo». Edoardo Gorini gli sta dando compiti ben precisi: «Di essere molto aggressivo nelle uscite, sul portatore di palla avversario, e ovviamente di tenere bene la linea difensiva, di lavorare di reparto». Sabato al Tombolato arriverà la Reggina, la sua ex squadra: «È sicuramente una partita sentita, che non vedo l'ora di giocare. Ho lasciato tante persone con cui ho un rapporto splendido, c'era un gruppo di ragazzi veramente importante, con cui ho condiviso tante cose e stavo bene, così avrò ancora più motivazioni. Conoscendo Inzaghi sono certo che arriverà qui con grande rispetto per il Cittadella, ha avuto qualche battuta d'arresto negli ultimi tempi, però il campionato è lungo e potrà rifarsi». 

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Il Gazzettino