Città ostaggio dei profughi: sindaco firma una ordinanza di sgombero

Città ostaggio dei profughi: sindaco firma una ordinanza di sgombero
GORIZIA - «Signor Ministro, mi rivolgo a lei al fine di manifestare la mia profonda preoccupazione in merito alla nuova, grave situazione che si sta verificando, ancora...

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GORIZIA - «Signor Ministro, mi rivolgo a lei al fine di manifestare la mia profonda preoccupazione in merito alla nuova, grave situazione che si sta verificando, ancora una volta, a Gorizia». Così comincia la lettera inviata lunedì 24 luglio al ministro dell'Interno, Marco Minnisti, dal sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, per mettere in luce il fatto che la città non può sopportare ulteriori presenze di migranti oltre a quelle già già previste dalle convenzioni messe in atto dalla prefettura, già molto pesanti.


Bivacchi e toilette improvvisate nei parchi 
«Nonostante la città, da tempo, abbia raggiunto la saturazione dei posti convenzionati disponibili, circa 300, si continuano a registrare nuovi arrivi di richiedenti asilo politico che si insediano nelle aree verdi della città e, in particolare, in questo periodo, nella zona chiamata “Valletta del Corno” - spiega Ziberna -. Si tratta di uno spazio verde all'interno del quale un centinaio di richiedenti hanno allestito una sorta di accampamento dove stazionano, sia di giorno sia di notte, in condizioni assolutamente inaccettabili sotto l’aspetto igienico, crando pesante disagio alla popolazione. Una società sportiva ha addirittura deciso di sospendere la propria attività nella palestra inserita in quest’area perché genitori e insegnanti non intendono più far entrare i ragazzi nella zona occupata da bivacchi e toilette improvvisate».

Tensioni sociali 
«Gorizia si trova al centro di situazioni insostenibili - attacca il sindaco -; la città ospita, attualmente, in strutture convenzionate, oltre 300 persone nonostante lo Stato e la Regione abbiano più volte assicurato che ci sarebbe stata un’equa distribuzione dei migranti sul territorio nazionale e regionale, indicando, come parametro, la percentuale del 2,5 di presenze ogni mille abitanti. Con questi indicatori dovremmo ospitare circa 90 persone, eppure non solo ne abbiamo quattro volte tante, ma, in più, adesso ce ne sono anche diverse decine che dormono all’aperto. Questo stato di cose, in una città piccola come la nostra, sta esasperando gli animi e alimentando tensioni sociali che, mi auguro, non salgano oltre il livello di guardia».

L'ordinanza di sgombero e le disposizioni anti-bivacco 

«Mi trovo costretto, mio malgrado, a predisporre una nuova ordinanza di sgombero delle persone accampate alla Valletta del Corno, contenente anche disposizioni anti-bivacco che saranno estese a tutta la città, così da scongiurare un semplice spostamento dei migranti da un’area verde all’altra. Mi spiace dover arrivare a questa decisione, ma una città non può trovarsi a essere praticamente ostaggio di tale incresciosa situazione e a dover modificare in modo radicale la propria quotidianità. Ciò anche alla luce del fatto che oltre l’80% dei migranti che arrivano a Gorizia provengono da altri Paesi europei in cui è stata loro respinta la richiesta di asilo e, anziché essere rimandati nel primo Paese di accoglienza, nei due mesi previsti dalla Dublino Tre, rimangono in Italia per anni».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino