VERONA - Un rubinetto del lavandino utilizzato dal personale della Terapia intensiva neonatale per prendere l'acqua e darla ai piccoli - nel biberon anche mischiata con il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A renderlo noto il governatore del Veneto, Luca Zaia, che aveva fatto partire le indagini nominando un gruppo di esperti guidati dal professor Vincenzo Baldo, professore di Igiene e Medicina preventiva dell'Università di Padova. La struttura era stata chiusa dopo l'inizio dell'ispezione ed è stata riaperta oggi, per ciò che riguarda il Punto nascite per i parti non a rischio, dopo una bonifica completa dei locali.
Incrociando cartelle cliniche, protocolli e procedure, si è scoperto nel rubinetto della Terapia intensiva il pericolosissimò killer' che ha veicolato il batterio, arrivato probabilmente dall'esterno e forse favorito dal non completo rispetto delle misure di igiene imposte al personale dei reparti ad alto rischio. La prima a denunciare l'accaduto era stata proprio una mamma, Francesca Frezza, che appresa la notizia dell'esito dell'inchiesta ha iniziato una protesta davanti all'ospedale. «Sono qui - spiega - perché l'autorevole commissione d'indagine nominata dal governatore Zaia conferma tutto quello a cui ho sempre pensato in questo lungo anno». Francesca tiene in mano la foto della figli, nata nell'ospedale veronese l'11 aprile 2019 e morta al Gaslini di Genova 7 mesi dopo,. «L'unica scelta forte e doverosa che andava fatta - sottolinea, chiamando in causa i sanitari veronesi - era di chiudere tutto subito e non aspettare due anni. La decisione è stata presa solo il 12 giugno, quando ho reso pubbliche le perizie medico legali che accertavano che mia figlia è morta per il Citrobacter».
Il Citrobacter, batterio che è stato la causa della morte di quattro bambini tra la fine del 2018 e quest'anno sarebbe stato assunto con il latte. L'intero reparto di Ostetricia - Punto nascite, Terapia intensiva neonatale e Terapia intensiva pediatrica - è stato riaperto oggi, dopo che il 12 giugno scorso il direttore generale dell'Aou veronese, Francesco Cobello, ne aveva disposto la chiusura, procedendo alla totale sanificazione degli spazi.
LA PROTESTA DELLA MAMMA DI NINA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino