La proposta di Cipriani: «Gondole elettriche per superare il caos vaporetti»

Una gondola-traghetto
VENEZIA Persone lasciate a terra, aggressioni più o meno sfiorate ai danni degli equipaggi, passeggeri che non riescono a spostarsi dalle isole. Il caos di questi giorni di...

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VENEZIA Persone lasciate a terra, aggressioni più o meno sfiorate ai danni degli equipaggi, passeggeri che non riescono a spostarsi dalle isole. Il caos di questi giorni di ripresa nel trasporto locale pare non avere soluzioni. Da un lato la gente chiede più vaporetti e maggiore frequenza, dall'altro l'Actv racconta di un bilancio a serio rischio e la prospettiva, se non si agisse in modo oculato, di portare i libri in tribunale. Quindi cassa integrazione, famiglie in difficoltà e malcontento generale. Ecco che però emerge una proposta da Arrigo Cipriani. Il patron dell'Harry's, che afferma di «Pensarle di notte», torna indietro nel tempo, applica la logica e se non si può fare altrimenti, che si vada a piedi. «Una volta c'erano tredici traghetti che consentivano alle persone di muoversi a piedi, ripristinandoli la città diventerebbe percorribile diventando larga pochi metri», afferma. Cipriani però non resta ancorato al passato, osservando il futuro: «Mettiamo la stessa gondola a due prue che si usa nei traghetti, perché così non serve che giri in mezzo al canale e basta farla andare dritta». Con un distinguo, però: «Se applichiamo uno o due motorini elettrici di pochi cavalli con un'elica rotante come un fuoribordo, quindi che sia possibile in caso spostarlo, basta una persona che con un comando la manovri».

SOLUZIONE ECOLOGICA

A quel punto facilità di utilizzo ed ecologia sarebbero un binomio semplice: «Basterebbe una persona con un minimo di dimestichezza, magari sarebbe meglio che avesse la patente nautica, ma non servirebbe un gondoliere, una volta arrivati allo stazio basta una presa della corrente e si ricarica il motore». L'ipotesi abbozzata dal ristoratore è di facile realizzazione: «Sarebbe silenziosa, ecologica e non produrrebbe onde, consentendo la mobilità in città. È sufficiente andare in un cantiere, ad esempio da Crea, chiedere di mettere un motore sulla barca e farne un prototipo con un costo minimo». Sì, perché per Cipriani sarebbe semplice trovare uno sponsor: «Con relativa facilità, qualsiasi fabbrica di motori elettrici sarebbe disponibile, credo. E poi basterebbe una sola imbarcazione, non ne servirebbero due che si incrocino». L'importante è che l'utenza abbia la certezza di trovare il servizio, perché tanti disagi del trasporto pubblico rilevati negli ultimi giorni sono stati legati alla presenza di bis che per ragioni organizzative non potevano esser comunicati: «Basta trovare sempre una barca che faccia la spola, magari con un sistema per chiamarla: ieri ero a Santa Maria del Giglio e ho aspettato 30 minuti la gondola, cosa potevo fare? Urlare?».
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Il Gazzettino