Dramma di Cinto Caomaggiore, la cena con la nonna paterna prima del volo dal balcone: il figlio non aveva dato nessun segnale di malessere

CINTO CAOMAGGIORE - Quella maledetta sera avevano cenato a casa tutti insieme con la nonna paterna, la quale anche per questo non si capacita di quello che è successo un...

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CINTO CAOMAGGIORE - Quella maledetta sera avevano cenato a casa tutti insieme con la nonna paterna, la quale anche per questo non si capacita di quello che è successo un paio di ore dopo. Il figlio non aveva dato alcun segnale di malessere e nemmeno la bambina: tutto si era svolto in maniera tranquilla. Le solite chiacchiere, il dolce. Poi la buonanotte poco prima delle 22.


Lo si apprende dall’ordinanza di custodia cautelare notificata dalla gip Monica Biasutto di Pordenone al padre che, poco dopo la mezzanotte di venerdì scorso, ha gettato dal balcone la piccola di 5 anni, tentando poi di suicidarsi lanciandosi nel vuoto. Il 43enne, che nella caduta ha riportato lesioni alle vertebre e ai reni, è piantonato dai carabinieri nella terapia intensiva di Portogruaro, trasferito l’altro ieri dallo stesso reparto dell’ospedale di Oderzo, con ogni probabilità per facilitare il servizio di sorveglianza: è ancora sotto sedazione. L’ordinanza presuppone il pericolo di fuga e la reiterazione del reato: non appena le condizioni di salute, fisiche e psicologiche lo permetteranno, sarà trasferito nel carcere di Pordenone e potrà sostenere quindi anche l’interrogatorio di convalida: l’accusa è di tentato omicidio.


Per la gip l’uomo, pur all’interno di un presunto episodio di natura psicotica, al momento del fatto una certa capacità di intendere l’aveva. Tradotto: si rendeva conto di quello che faceva. A suffragare questa circostanza anche il fatto che una volta è precipitato dall’altezza di 4 metri, avrebbe tentato di allontanarsi, per logica, comprendendo la gravità di quanto commesso. E infatti è stato fermato da alcuni vicini che avevano soccorso anche bambina. Quest’ultima è ancora ricoverata al Ca’ Foncello di Treviso, per un doppio trauma cranico: è in osservazione, non ha mai perso conoscenza, né al momento dell’impatto a terra né dopo. Alzata di peso dal padre e lanciata oltre il parapetto del balcone è finita per fortuna sull’erba del giardino che ne ha attutito la caduta.

LO SCONCERTO

I familiari del 43enne hanno nominato quali difensori di fiducia gli avvocati Valter Buttignol e Igor Visintin di Portogruaro che già oggi prenderanno visione degli atti nella loro completezza. Siamo in un contesto sano per nulla degradato, nel quale l’uomo fin dalla nascita della bambina, nel gennaio 2018, e dopo la separazione dalla compagna avvenuta nemmeno un anno dopo, mai e poi mai si è reso protagonista di episodi che potessero far presagire una pericolosità eterodiretta contra la figlioletta e autodiretta contro se stesso. Lo sconcerto è massimo in particolare per la nonna paterna che è stata con figlio e nipotina fino poco prima del dramma: «Come ho fatto a non capire tanto sodagio?» la domanda che continua a porsi. Dal punto di vista sentimentale pare che il 43enne avesse iniziato da poco una relazione del tutto normale. Come già riportato, più di un testimone ha dichiarato che urlava al telefono come se stesse litigando con una donna: erano messaggi vocali inviati via whatsapp. Il cellulare non è stato sequestrato e tali dati non risultano rilevanti dal punto di vista investigativo.

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Il Gazzettino