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ESTE - «Cia: il problema sono i cacciatori, non i cinghiali». È questo lo striscione, firmato «100% Animalisti», affisso nel primo pomeriggio dal gruppo ecologista in via Principe Amedeo, nella sede dell'associazione di categoria degli agricoltori Cia. Un atto dimostrativo che suona come replica alle recenti dichiarazioni del presidente padovano del sindacato, Luca Trivellato, che aveva chiesto «un censimento serio» dei cinghiali presenti nel territorio dei Colli e il contrasto alla proliferazione degli ungulati tramite il principio di gestione. Per Cia, in sostanza, «la presenza dei cinghiali deve essere considerata in un'ottica di equilibrio dell'intero ecosistema».
Di tutt'altro avviso gli animalisti duri e puri, che in seguito all'affissione dello striscione hanno diramato un comunicato fortemente critico verso Cia: «Nella sola area del Parco colli, nel 2022 sono stati ammazzati ufficialmente oltre 3mila cinghiali, più di quelli uccisi dai bracconieri. Negli anni precedenti, erano 2mila l'anno. È un vero e proprio biocidio (sic!), ma per il presidente Trivellato non è sufficiente e si deve andare avanti con la strage». Gli animalisti proseguono con una forte critica al sistema del consumo della carne di cinghiale: «I poveri animali vengono venduti a ristoratori e salumifici.
Il Gazzettino