Monta la rabbia dei contadini: «I cinghiali ci rovinano»

Monta la rabbia dei contadini: «I cinghiali ci rovinano»
BASSA PADOVANA - Pensione completa per i cinghiali, che ormai spadroneggiano in località Le Vallette, tra Este e Ospedaletto Euganeo, fuori dai confini del Parco Colli...

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BASSA PADOVANA - Pensione completa per i cinghiali, che ormai spadroneggiano in località Le Vallette, tra Este e Ospedaletto Euganeo, fuori dai confini del Parco Colli Euganei.


A lanciare l’allarme, ancora una volta è Confagricoltura, impegnata da più di un anno nei tentativi di dialogo con le istituzioni per risolvere il problema dell’eccessiva presenza di ungulati e ora in attesa del protocollo operativo promesso da Regione, Provincia ed Ente Parco. Oltre a compiere scorribande devastanti facendo razzia di tutto quello che trovano nei campi, i cinghiali ora vanno pure a pernottare nelle case degli agricoltori. 
Gli animali hanno infatti costruito una tana dietro la casa colonica di Giovanni Tosi, che coltiva grano, mais e soia su un’ottantina di ettari di campi in Comune di Este. «Hanno costruito un giaciglio a pochi metri dall’abitazione – spiega Tosi, che in febbraio si era visto distrutto ettari di campo seminati a grano, con danni di parecchie migliaia di euro – Ho visto delle bestie di 80 chili uscire e dirigersi direttamente nel mio campo a fare colazione. Di giorno raspano il terreno, cercano i residui del mais dell’anno scorso e aspettano che cresca quello nuovo, per divorarselo. Non hanno paura di nulla, tanto che li ho fotografati in azione senza che si spostassero di un metro». 
Una presenza ingombrante e pericolosa per chi in campagna ci vive e ci lavora. Qui gli agricoltori sono arrivati persino a organizzare ronde notturne per tenere alla larga i cinghiali. Evidentemente non è bastato. «Io e i miei familiari non siamo tranquilli ad avere una tana dietro casa – prosegue l’agricoltore – anche perché questi animali si moltiplicano velocemente e abbiamo paura che presto saremo circondati. Ho già perso una buona parte di grano e ora temo per il mais, che ho già seminato diverse volte». 
 

AL LIMITE
«La situazione è davvero al limite – sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova – Nell’incontro con le istituzioni (Regione, Provincia ed Ente Parco, ndr) che abbiamo promosso a fine maggio ci è stato promesso un protocollo operativo entro due settimane con azioni precise e date certe per risolvere il problema. Dopodomani scadrà il termine promesso e chiederemo conto delle decisioni prese. Con i cinghiali che scorrazzano ormai a 500 metri dal centro di Este non possiamo più permetterci di andare avanti a promesse, ma abbiamo bisogno di risposte risolutive». 


Al tavolo avevano partecipato anche una decina di agricoltori chiedendo, con toni a tratti accesi, l’autorizzazione a sparare ai cinghiali, in base a un piano di selecontrollo simile a quello in vigore nel Parco. Nel frattempo Confagricoltura sta portando avanti una class action contro la Regione per chiedere il risarcimento dei danni subìti dalle aziende agricole.
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Il Gazzettino