Cinghiali, caccia permessa da novembre nell'area del Garda-Baldo

Cinghiali, caccia permessa da novembre nell'area del Garda-Baldo
VENEZIA - In via sperimentale, nell'area del Garda-Baldo nel Veronese, i cacciatori potranno essere autorizzati nella prossima stagione faunistico venatoria a cacciare anche i...

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VENEZIA - In via sperimentale, nell'area del Garda-Baldo nel Veronese, i cacciatori potranno essere autorizzati nella prossima stagione faunistico venatoria a cacciare anche i cinghiali. Ma l'estensione della sperimentazione venatoria in atto dal 2010 in Lessinia, non dovrà far venir meno la partecipazione dei cacciatori, in qualità di operatori abilitati, al piano regionale di controllo del cinghiale, approvato nel 2017 dalla Giunta regionale. Un piano che prevede azioni e interventi da realizzare in tutto il territorio regionale, compresa anche (con i limiti della relativa normativa) la parte inclusa in parchi e aree protette, durante tutti i 12 mesi dell'anno.


Questa la proposta che l'assessore regionale all'agricoltura caccia e pesca Giuseppe Pan ha presentato ieri 17 aprile a Caprino Veronese, nel corso dell'incontro con gli enti, le associazioni venatorie ed agricole ed i rappresentanti degli organismi direttivi dei comprensori alpini dell'area del Baldo, dedicato alla problematica dei cinghiali.

La soluzione proposta dall'assessore regionale per contenere la diffusione e i danni provocati dal cinghiale, sempre più presente anche nell'area protetta del Baldo, prevede di affiancare il prelievo venatorio alla necessaria attività di contenimento della specie, nell'ambito del vigente piano regionale,, come avviene già in Lessinia, dove è previsto un prelievo contingentato di 800 capi l'anno.

«La sperimentazione nel comprensorio del Garda-Baldo potrebbe partire per un anno già da quest'inverno, consentendo la caccia al cinghiale da novembre a gennaio, sabato e domenica compresi - ha prospettato l'assessore - Ma la Regione si aspetta dai comprensori che, nel contempo, non venga meno l'adesione degli operatori abilitati al piano di controllo nel restante periodo dell'anno, affinché il contenimento di questi animali risulti realmente efficace a tutela della sicurezza degli insediamenti umani e delle colture agricole».


Per l'assessore la sperimentazione prospettata, che ha già ottenuto l'appoggio della Provincia di Verona, consentirebbe di tutelare con più efficacia un ambiente unico come quello del Baldo. «I territori del Monte Baldo sono luoghi dall'alto valore ambientale caratterizzato da una straordinaria biodiversità - ha puntualizzato il responsabile delle politiche agricole e venatorie della Regione - ora sempre più minacciata dagli ingenti danni causati dei cinghiali
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Il Gazzettino