Assalto dei cinghiali a Cinto Euganeo: 18 quintali di uva mangiati in una notte. «Perso il lavoro di un'intera stagione»

Il proprietario del terreno aveva preso tutte le precauzioni del caso ma non è servito

Vigneto distrutto dai cinghiali
CINTO EUGANEO (PADOVA) - Il lavoro di un’intera stagione distrutto nel giro di una notte. Di tanta fatica hanno goduto i cinghiali, capaci di divorare una...

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CINTO EUGANEO (PADOVA) - Il lavoro di un’intera stagione distrutto nel giro di una notte. Di tanta fatica hanno goduto i cinghiali, capaci di divorare una quantità di uva Garganega pesata fra i 15 e i 18 quintali secondo il proprietario. In altre, tristi, parole, il 95% del prodotto destinato alla raccolta. È l’ennesimo e pesante risvolto causato dalla presenza, ormai incontrollata, degli ungulati sul suolo dei colli Euganei, nel Padovano. Ma l’incursione compiuta da un branco di animali alla fine della scorsa settimana ai danni di un produttore di Fontanafredda – frazione dei Cinto Euganeo – polverizza i precedenti record che avevano visto spari dai filari, sempre a opera delle fauci degli ungulati, il 50% della vendemmia.

Divorato intero vigneto in una notte

«Sabato scorso – racconta sconsolato il produttore che, visto il già grave danno subito vuole restare anonimo – avevo effettuato l’ultimo sopralluogo su un fondo di 8mila metri quadri coltivati a vigneto per decidere quando dare il via alla raccolta. Il momento era quello giusto, l’uva aveva raggiunto uno stato di maturazione ideale. Quando il lunedì sono arrivato al vigneto, i grappoli rimasti erano pochissimi. Tutto è stato divorato nel giro di una notte dagli animali». Non che il produttore avesse trascurato ogni forma di prevenzione. «Avevo chiesto – spiega – la presenza dei selecontrollori armati, che nonostante il lungo periodo di posta non avevano avvistato un solo cinghiale da mettere nel mirino. Ho allora provveduto a delimitare il vigneto con delle recinzioni, di tasca mia ovviamente. Ebbene, il giorno fissato per la vendemmia erano state tutte abbattute dagli animali».

Il problema dei cinghiali sui Colli Euganei

Singolare è che gli ungulati abbiamo preferito l’uva bianca Garganega ad altri filari di grappoli rossi presenti nel vigneto. Lo stato di siccità che persiste anche sui Colli ha indotto i branchi a ricercare proprio nell’uva bianca un prodotto dissetante. «Cinto Euganeo – ha sottolineato il sindaco Paolo Rocca – è in questo momento il territorio dei Colli con la maggior presenza di branchi. So che il problema non è di facile risoluzione. Ma chiederò all’Ente Parco misure più efficaci per la difesa del nostro suolo». E la protesta sale anche dalle associazioni di categoria, pronte a sottolineare che il fenomeno dei cinghiali è ben lungi dall’essere sotto controllo. «Se fino a cinque anni fa – sottolinea il presidente della Confederazione italiana agricoltori di Padova, Luca Trivellato – la presenza degli ungulati nel Parco Colli veniva stimata in circa 10mila esemplari, oggi sarebbero aumentati fino a 15mila. Continuano a riprodursi in maniera incontrollata. Per ogni esemplare che viene contenuto, ne nascono due». L’Ente Parco Colli, che finora ha sostenuto la tesi contraria, osservando una diminuzione progressiva dei capi selvatici rispetto ai conteggi di qualche anno fa, ha già disposto maggiori presidi dei selecontrollori. «Saranno allestiti dove abbiamo registrato una migrazione di decine di esemplari – ha riconosciuto il vicepresidente Antonio Scarabello –. Stiamo comunque abilitando un’altra cinquantina di selecontrollori. Con quelli presidieremo più intensamente tutto il versante dei Colli diventato di recente teatro di devastazione dei vigneti». Con soli due quintali di uva raccolta al posto dei 18 previsti l’imprenditore di Cinto tenterà un primo sommario conteggio dei danni. Saranno cifre pesanti, visto il bianco ricavato dalle uve Garganega è uno dei Doc più apprezzati della zona. Quotato, a seconda delle etichette, da dieci a venti euro la bottiglia. 

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Il Gazzettino