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PADOVA - Con il Covid la situazione è precipitata. Non andare al cinema, infatti, è diventata un’abitudine che ha aggravato la situazione di un comparto già in crisi, messo poi in ginocchio dagli aumenti energetici. Ne sanno qualcosa i titolari del Porto Astra di via Santa Maria Assunta, alle prese con notevoli difficoltà economiche perché il numero degli spettatori si è ormai dimezzato, tanto che rischiano di vedersi costretti a chiudere definitivamente le 8 sale, dove nel fine settimana si contano al massimo mille spettatori. Hanno lanciato un sos al Comune, ma la situazione è emersa in tutta la sua gravità l’altra sera nel corso di una riunione della Consulta della Guizza, durante la quale hanno spiegato di aver preso in considerazione, nel tentativo di far quadrare i conti, anche l’idea di realizzare una piccola volumetria commerciale-residenziale dove c’è ora il parcheggio, da mettere poi a frutto. Certo, in quanto momento è solo un’ipotesi e hanno sottolineato che non esiste nessun progetto, ma la cosa ha creato lo stesso scompiglio nel corso dell’incontro e i presenti hanno espresso senza mezzi termini preoccupazione di fronte a tale eventualità.
LA PROPRIETÀ
Franco Abriani di “Itaca”, società che detiene la proprietà e che gestisce il Porto Astra, ha evidenziato: «Da un paio di anni con l’amministrazione stiamo cercando di trovare una soluzione, che non è quella di chiederle soldi, perché sappiamo che non può darceli.
IL COMUNE
Antonio Bressa, assessore al Commercio, era presente all’incontro della Consulta. «La situazione di difficoltà del cinema - ha commentato - sta avvicinando sempre più la possibilità di una sua chiusura e quindi è importante che si apra una riflessione per verificare quali soluzioni possano essere percorribili per salvare quello che a tutti gli effetti è un polo culturale della città ed evitare che alla Guizza si crei un ambito di abbandono e degrado. Su questo siamo pronti ad ascoltare le proposte dei privati e a confrontarci a partire dal territorio con tutti i soggetti interessati per verificare le strade possibili e la loro sostenibilità».
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