Un centro della moda a Venezia al posto dell'ex cinema Imperiale: boutique e galleria con spazio eventi

Il rendering del nuovo centro moda del Duca D'Aosta
VENEZIA - Fino alla metà degli anni Cinquanta al cinema Imperiale, ai piedi del ponte di San Polo, c’era una programmazione di tutto rispetto, che in estate...

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VENEZIA - Fino alla metà degli anni Cinquanta al cinema Imperiale, ai piedi del ponte di San Polo, c’era una programmazione di tutto rispetto, che in estate raddoppiava con lo schermo nell’ampio giardino. Si svolgevano con una certa regolarità anche incontri di pugilato. Poi, un oblio durato decenni e ora un progetto che ne annuncia la resurrezione, o meglio, la reincarnazione negli stessi spazi in un qualcosa di diverso ma ugualmente fruibile al pubblico.

DUCA D'AOSTA

Il complesso è stato acquistato dalla società Al Duca d’Aosta Spa, nata proprio a Venezia 120 anni fa con il capostipite Emilio Ceccato, che aprì un negozio sotto il ponte di Rialto (che esiste tuttora). Col tempo i negozi sono diventati sette nei capoluoghi di Veneto e Friuli, considerati un riferimento nella moda del Nordest. L’intenzione è creare uno spazio dedicato alla moda al pianterreno e una galleria d’arte e spazio incontri ed eventi al primo piano. Proprio nei giorni scorsi, il progetto ha avuto il via libera dalla Giunta e ora si può partire con l’operazione da 2 milioni che ha già avuto il parere favorevole della Soprintendenza. Il progetto prevede la ristrutturazione dell’intero compendio e sarà l’occasione di riorganizzare e riordinare il sistema edilizio frammentato negli anni e progressivamente degradato. Inoltre viene previsto un esiguo incremento di volume - al piano terra e pari a 34 metri quadrati - traslando i serramenti posti lungo la facciata sud e rimodulando gli spazi interni creando locali necessari all’attività commerciale quali bagni, servizi ed aree per il personale. Anche lo spazio esterno verrà riqualificato ma mantenendo la struttura ed i materiali dell’epoca.

RECUPERO IMPORTANTE

Soddisfatto l’assessore all’Edilizia privata, Massimiliano De Martin. «Andremo così a sostenere l’impegno del privato nel dare nuova vita a un luogo ormai chiuso da decenni diventando, da una parte, un chiaro esempio di sussidiarietà e di impegno nel voler rigenerare gli edifici della città e dall’altro, garantendo la creazione di 10 nuovi posti di lavoro a Venezia».

«Sarà uno spazio non solo commerciale - spiega Cristiano Ceccato, con Matteo, Nicolò e Alvise, esponente della nuova generazione della gestione della società - ma anche un centro culturale. Al piano terra ci sarà la boutique e al primo faremo una sorta di galleria d’arte, gestita da un soggetto che creerà mostre, incontri ed eventi e potrà anche affittare gli spazi per varie iniziative. Il progetto è partito 5-6 anni fa, con la ricerca di uno spazio adatto da acquistare. Ne avevamo visti diversi, ma di questo ci siamo proprio innamorati: quello che si vede dal ponte è solo il 10 per cento di quello che c’è. Sono certo che sarà una piacevole sorpresa per tutti coloro che verranno a trovarci». La scelta di investire in un luogo “decentrato” rispetto alle direttrici della moda è anch’esso degno di nota. «Speriamo che questa scelta apra una strada anche per altri investitori - continua - noi abbiamo voluto restituire a Venezia qualcosa di quello che abbiamo ricevuto in tanti anni di attività. Contiamo di aprire tra luglio e settembre e del progetto si sono occupati due studi di architettura veneziani: lo studio Uva e lo studio Zanellato-Bortotto».
 

 

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Il Gazzettino