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PORTO VIRO - Le porte chiuse e l’assenza di locandine da oltre un anno a questa parte, da molte parti hanno fatto intonare il “de profundis” per il cinema Eden. In realtà, una vera decisione sullo spazio non è stata ancora presa.
«Non è nostra intenzione chiudere definitivamente la sala di Porto Viro - afferma Gianantonio Furlan, amministratore delegato di Img Cinemas - diciamo piuttosto che siamo in una situazione di stand-by: la pandemia ha messo in crisi tutto il settore cinematografico, le modalità di fruizione dei film e le stesse abitudini dei cittadini sono cambiate, e perciò occorre muoversi in maniera avveduta. Tra l’altro, oggi il cinema non potrebbe riaprire perché è terminata la locazione e gli ex gestori hanno trasferito altrove impianti e attrezzature. Rimettere in piedi tutto ed eseguire i necessari interventi di ristrutturazione comporterebbe una spesa elevata che, nella situazione corrente, sarebbe rischioso affrontare. Lo scenario potrebbe cambiare nel 2022, soprattutto se ci sarà la possibilità di partecipare ai bandi che il ministero per i Beni culturali mette a disposizione per rilanciare il settore».
LA CRISI
I dubbi sul futuro dell’Eden sono esplosi, inutile dirlo, come conseguenza della pandemia. Dopo il primo lockdown, con la chiusura delle sale dal 24 febbraio al 15 giugno dell’anno scorso, dal 31 luglio al 25 ottobre erano riprese le programmazioni. Ma tra il periodo estivo, la carenza di titoli nuovi e le limitazioni per accedere alla sala, gli incassi erano stati tutt’altro che soddisfacenti, accelerando un trend che forse era già in atto. E quando è arrivata la seconda chiusura, Cinemotion ha così preferito lasciare la gestione che deteneva dal 2009.
L’ALTERNATIVA
Una speranza per un impiego diverso era stata fatta balenare dal Comune che, nei mesi scorsi, aveva effettuato un sopralluogo con la proprietà per valutare la possibilità di far diventare l’Eden quel teatro comunale che in città manca. Ma poi non se n’è più fatto niente.
«È vero, abbiamo tentato di vedere se fosse possibile dare un futuro alla struttura - spiega il sindaco Maura Veronese - principalmente perché spiace perdere un’attrazione, un polo d’aggregazione e una pagina di storia della città.
Il Gazzettino