La Cimpello-Sequals a quattro corsie. Nasce la superstrada con sensi di marcia separati e piazzole di sosta

Il tracciato, almeno fino a Spilimbergo, sarà raddoppiato: passaggio in giunta regionale

Tratto della Cimpello Sequals
C’è già anche un cronoprogramma definito: entro la fine di aprile - al massimo si arriverà ai primi giorni di maggio - lo studio di fattibilità...

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C’è già anche un cronoprogramma definito: entro la fine di aprile - al massimo si arriverà ai primi giorni di maggio - lo studio di fattibilità arriverà in giunta regionale, poi si passerà alla fase progettuale vera e propria. E il punto più importante è che proprio la fase progettuale comprenderà un passaggio determinante: la Cimpello-Sequals attuale sarà raddoppiata. E questa volta non si tratta di un annuncio, ma di qualcosa che si farà davvero, tanto che l’operazione sarà inserita nel programma che porterà alla realizzazione della nuova strada pedemontana fino all’autostrada A23


LA DIREZIONE

La conferma arriva direttamente dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante: «Il tracciato attuale della Cimpello-Sequals sarà raddoppiato e procederemo con le quattro corsie, due per senso di marcia», ha detto l’esponente della giunta Fedriga. «Lo studio di fattibilità approderà in giunta tra aprile e maggio e poi si procederà alla progettazione ma l’intenzione è proprio quella di realizzare altre due corsie sulla superstrada attuale».

 
I DETTAGLI

È molto probabile, ad esempio, che il raddoppio della Cimpello-Sequals esistente sia necessario e urgente soprattutto tra il nodo di Pian di Pan (quindi all’intersezione con la statale Pontebbana) fino allo svincolo di Spilimbergo-Tauriano. Lì, infatti, è prevista la deviazione verso la nuova viabilità che successivamente condurrà gli automobilisti verso l’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio- Confine di Stato. Non sembra necessario, al momento, procedere con il raddoppio della strada fino al suo terminale, cioè a Sequals, dal momento che la maggior parte del traffico ci si immagina possa deviare verso la nuova strada pedemontana del Friuli Venezia Giulia. Quanto al raddoppio, una volta ultimato consentirà di aggiornare il tracciato della Cimpello-Sequals e di portare l’infrastruttura al rango di una vera extraurbana principale, con guard rail tra le due carreggiate e piazzole di sosta adeguate. Aumenterà di conseguenza anche la sicurezza. È possibile che si debba procedere ad espropri, così com’è probabile che si debba spostare l’asse stradale verso la campagna, soprattutto nelle zone nelle quali è molto vicino l’argine del Cellina. 


IL CONTESTO

Era stato l’ex sindaco di Maniago e oggi consigliere comunale del Pd, Andrea Carli, a tornare sull’argomento: «Va pensato il raddoppio delle corsie per la Cimpello-Sequals, al fine di adeguare la struttura al traffico veicolare esistente: l’utilizzo dei nuovi autovelox è importante ai fini della sicurezza, ma serve fare il passo successivo», era l’opinione dell’ex sindaco di Maniago. In poche parole le cose stanno così: almeno una parte della nuova Pedemontana deve avere la conformazione di una vera autostrada. Cosa che invece non avverrà nel secondo tratto, quello che porterà davvero fino all’A23 Palmanova-Tarvisio. «È necessario intervenire innanzitutto con la “bretella” di Barbeano, per raggiungere la sponda del Tagliamento senza passare per Spilimbergo», continuava ancora Andrea Carli. «Infine, tra le opere necessarie c'è la “connessione” tra la Cimpello-Sequals e la zona industriale di Meduno, un'opera accessoria, ma fondamentale se si vuole far sì che l’infrastruttura principale dia un reale sviluppo alla nostra montagna e alla pedemontana». 


Nel dettaglio, specificava ancora una volta Andrea Carli, «la realizzazione della bretella di Barbeano risulta finanziata e in fase di progettazione. Al contrario, la “soluzione mediana” dello studio di fattibilità non comprende alcuna valutazione sui punti successivi, assumendo di fatto dei contorni poco realistici per una concreta efficacia dell’infrastruttura in risposta ai bisogni del territorio».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino