MESTRE - Il marito è mancato il giorno di Natale, il corteo è arrivato al cimitero, con parenti e amici, una ventina di minuti in ritardo. Veritas ha multato...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Veritas, quando un anno fa sono apparse le prime proteste, ha accusato le agenzie di pompe funebri di «applicare alle famiglie dei defunti costi notevolmente superiori rispetto a quelli previsti nel tariffario per i servizi cimiteriali» e alcune di loro di «non comportarsi come la situazione e le regole imporrebbero per collaborare con chi deve gestire le operazioni». E per gestire la situazione ha istituito un turno di operai in reperibilità.
SERVE UN ACCORDO
Il funerale del marito della psichiatra era in ritardo perché l’auto dell’agenzia di pompe funebri ha atteso, prima di entrare in cimitero, che parenti e amici trovassero parcheggio: non sarebbe stato appropriato andare ad aspettarli con la bara davanti al loculo, interrompendo il mesto corteo. Questo è uno dei motivi che portano a superare il quarto d’ora, poi ci sono il traffico, i parenti che si fermano fuori della chiesa a salutarsi e i parroci che ci mettono circa 45 minuti per dire la messa.
«Abbiamo detto a Veritas, se ha il coraggio, di inviare una lettera alle chiese perché accorcino la cerimonia. Ci ha risposto che non è sua competenza - racconta Fabio Pitzalus, responsabile delle Iof San Marco che hanno organizzato il funerale in questione -. Mentre noi imprese chiediamo un po’ di tolleranza come in passato, quando capita che ad essere in ritardo sia Veritas è sempre giustificata».
Le imprese di onoranze funebri avvisano nel contratto che c’è il pericolo di dover pagare la multa, «ma non ci sembra il modo corretto di agire. Sarebbe più opportuno, data la delicatezza della questione, sedersi attorno a un tavolo con Veritas e il Comune e discutere per trovare una soluzione condivisa che non pesi, economicamente e psicologicamente, su delle persone che hanno appena subito una grave perdita». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino