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La lettera della proposta di emendamento parla chiaramente di «aree speciali e separate». Non mancheranno le polemiche neppure su questa dicitura. Si infiammeranno, invece, sulla natura stessa dell’idea. Il Pd regionale ha lanciato una proposta: creare nei cimiteri della nostra regione delle zone - delimitate e particolari - dedicate ai defunti che in vita non professavano la religione cattolica. Una richiesta avanzata dalla consigliera Chiara Da Giau. Nell’emendamento si parla genericamente di persone appartenenti ad altri culti, ma l’accenno - diretto - era riferito alla folta comunità di fede musulmana residente nella nostra regione. Apriti cielo. La proposta - rigettata ma immediatamente trasformata in un disegno di legge - ha provocato la reazione violenta della Lega e innescato un dibattito scivoloso.
LA PROPOSTA
«Molti dei cittadini musulmani che risiedono nella nostra regione - ha spiegato Chiara Da Giau illustrando la sua proposta - sono ancora costretti a rimandare le salme dei loro cari defunti in patria.
LA REPLICA
Una proposta banalissima, aveva concluso così la sua relazione la consigliera Chiara Da Giau. Invece com’era prevedibile è venuto fuori il pandemonio. A rispondere all’esponente di Porcia del Partito democratico è stato il consigliere leghista Antonio Calligaris. E i toni sono immediatamente diventati durissimi. «Il decreto legislativo - ha spiegato in apertura - concederebbe la facoltà di riservare gli spazi, mentre l’iniziativa del Pd puntava ad istituire un obbligo». Poi l’attacco più duro: «Il problema - ha aggiunto Calligaris - è che sono gli stessi musulmani a non voler essere sepolti al fianco dei cristiani, cioè di coloro che fondamentalmente gli pagano l’accesso alle case popolari dell’Ater. Per quanto riguarda l’integrazione a mio parere abbiamo fatto abbastanza». Anche l’aldilà è riuscito a diventare un caso a rischio discriminazione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino