PADOVA - Le temperature in rialzo svegliano le cimici, in particolare la specie asiatica che già lo scorso anno ha causato danni alle coltivazioni. Gli agricoltori sono...
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Già con il caldo fuori stagione tra marzo e la prima metà di aprile, ricorda Coldiretti Padova, si erano notate le prime forme di mobilità delle cimici: intorno ai 20 gradi infatti l'insetto cammina e inizia a spostarsi. Con l'affermarsi di temperature più elevate gli insetti si sposteranno dunque in campagna, per alimentarsi e riprodursi. »La cimice asiatica è infatti altamente infestante e priva di nemici naturali. - ricorda Paolo Minella, responsabile ambiente di Coldiretti Padova - Ogni femmina in questa stagione depone fino a 400 uova per volta. L'insetto prende di mira mele, pere, pesche, albicocche, kiwi e molte altre coltivazioni sul territorio. Con le sue punture rovina i frutti rendendoli inutilizzabili, col rischio di compromettere seriamente parte del raccolto. L'anno scorso nella nostra provincia abbiamo subito perdite del 40 per cento sulla produzione di pere e del 30 per cento sulle mele. L'attenzione è massima dunque nei 700 ettari in cui si coltivano mele e pere, soprattutto lungo il corso dell'Adige, ma anche per altre colture come le ciliegie, già finite sotto attacco in questi giorni, e il grano in fase di maturazione«.
Le reti anti insetto rimangono una delle principali forme di difesa e di contenimento per proteggere soprattutto le piante da frutto anche se, ricordano gli esperti, difficilmente si riesce a salvare dalla cimice più del 70 per cento del raccolto. È anche per questo, oltre che per i costi dei nuovi impianti particolarmente elevati, che pochi produttori hanno presentato la domanda di partecipazione al bando regionale che ha stanziato un contributo per le reti anti insetto.
Il Gazzettino