ROVIGO - È allarme, da parte della Coldiretti, per i danni ingenti nelle campagne polesane causati della cimice asiatica. Il vicepresidente provinciale Simone...
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L'INFESTAZIONE «La cimice asiatica è un insetto particolarmente prolifico e privo di antagonisti in natura. I danni sono consistenti, perché non si ciba solo di frutta matura, ma anche di piccoli frutti, portando la percentuale di danni in alcuni casi al 100%, con una media del 30% - analizza Moretti, frutticoltore di Badia Polesine - dalle mele ai peperoni, dalle melanzane ai fiori di patata e perfino alle piante ornamentali, la cimice asiatica si ciba di tutto, anche di cereali come la soia, particolarmente colpita dal fenomeno infestante. Mancano efficaci azioni che permettano di fermare l'emergenza. Occorre potenziare la ricerca scientifica, affinché si trovino soluzioni più adatte e al contempo sostenibili sia in termini economici che ambientali».
FONDI E RICERCA Finora l'unica arma di difesa contro il temibile insetto è stata la rete di protezione che oltre a essere costosa, non garantisce l'immunità ai frutteti e non è applicabile a tutte le colture interessate, come quelle cerealicole. «Dove si può intervenire con le reti, chiediamo alla Regione di prevedere interventi a sostegno della dotazione di reti di protezione - conclude Moretti - che siano però diversi dal Psr, spesso di difficile utilizzo, garantendo l'accessibilità alle imprese.
Il Gazzettino