Parla il ristoratore che ha “cacciato” il prefetto: «È stata colpa del marito»

Maurizio Bassetto ama i cani, ma nel suo locale sono vietati
CIMADOLMO - Senza dubbio è dispiaciuto. I suo mestiere è fare il ristoratore, le persone le accoglie non le manda via. Ma allora lunedì sera cosa è successo per mandare...

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CIMADOLMO - Senza dubbio è dispiaciuto. I suo mestiere è fare il ristoratore, le persone le accoglie non le manda via. Ma allora lunedì sera cosa è successo per mandare Maurizio Bassetto, della trattoria omonima nelle Grave di Papadopoli in provincia di Treviso su tutte le furie?






«Se fossero stati usati altri toni, in prima battuta con la nostra cameriera, non sarei arrivato a quel punto -dice Bassetto- Ma poiché quel signore (il marito della dottoressa Marrosu, ndr) che neppure conosco, si è espresso con arroganza, ho reagito dicendo che per me i clienti sono tutti uguali, autorità e non. E le regole valgono per tutti. Dunque il cane doveva uscire dal locale».



«Non pretendevo certo che venisse il prefetto in persona, mi avesse chiesto con discrezione se si poteva fare un'eccezione, vista la particolarità dell'ospite e della serata, avrei acconsentito. Anzi, avevo pensato di prendere in mano il microfono e dire ai commensali che si faceva uno strappo alla regola».



Invece?

«Invece i toni si sono fatti aspri, per prima cosa con la nostra cameriera, che è tornata in cucina tremante, a momenti piangeva. L'ho interpretata come un'imposizione bella e buona».



Ma lei ha avuto un diverbio con il prefetto?

«Assolutamente no. È stato il suo compagno ad accalorarsi, a reagire con veemenza spropositata rispetto alla situazione. Per giunta in cucina a insistere è entrato pure il colonnello dei carabinieri».

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Il Gazzettino