FAGAGNA «Nessuno sposti i nidi delle cicogne». Nel giro di poche ore, in centinaia hanno firmato la petizione on line che punta ad evitare, a Fagagna, il trasloco...
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L’OASI
Secondo Uliana, non è nemmeno detto che, spostando la piattaforma, le cicogne si rassegnino di buon grado a cambiare nido. «Se distruggi un nido esistente, in quattro e quattr’otto lo rifanno. Le cicogne sono ostinate. Insegna quel che è successopoco tempo fa quando Telecom ha dovuto cambiare un altro palo, che era marcio, su cui c’era un altro nido che di conseguenza è stato distrutto in attesa del nuovo palo. Nel breve lasso di tempo necessario per togliere quello vecchio e mettere quello nuovo, le cicogne avevano già rifatto il nido nello stesso posto senza piattaforma, partendo dai cavi». Ora che è partita la petizione, spiega Uliana, «con le firme raccolte andremo dal sindaco per vedere se decide di tornare dal privato e cercare di convincerlo. La speranza è che il proprietario del terreno ci ripensi». Chiara Vattolo di Vittoria for Animal rights spiega che «ho pubblicato on line la petizione per aiutare l’Oasi» poco dopo mezzanotte di martedì. «In poche ore siamo arrivati a oltre 380 firme», diceva ieri pomeriggio.
IL SINDACO
Del caso-nido è stato investito anche il sindaco di Fagagna Chiarvesio, che più volte ha tentato la strada della mediazione, ma senza successo. «Sono stato dal proprietario due o tre volte. Quel palo è sempre stato in via Caporiacco, da almeno dieci anni. Ma adesso che bisogna cambiare la piattaforma, il privato dice: “Ci sono tanti pali, mettetelo su un terreno pubblico, non davanti al mio ingresso, perché le cicogne sporcano il muro e il portone e tocca a me poi pulire”». La necessità di cambiare quella piattaforma, chiarisce Chiarvesio, è nata da ragioni di sicurezza. «Un mese e mezzo fa circa, si è rischiato che si creasse un principio di incendio. Il nido, infatti, è in una posizione rischiosa e va ricollocato. L’Enel sarebbe disponibilissima a ricollocare la piattaforma sempre lì ma in una posizione più elevata. Ma il privato non vuole». Ora, la petizione. E il sindaco è fra i proverbiali due fuochi. «Capisco il diritto delle cicogne, ma capisco anche il diritto del privato. Bisogna che conciliamo queste posizioni nel limite del possibile. Io sono disponibile a riparlarne con tutti». Anche perché, rivela, «c’è un piccolo antefatto» con il medesimo cittadino e riguarda un altro palo, ma della Telecom, con un altro nido, ma su terreno pubblico. «Secondo il privato, questo gli avrebbe creato spesso interferenze telefoniche sulla linea della ditta, anche se Telecom assicura che non è così. Dopo che quel palo è stato tolto per essere sostituito, il privato non avrebbe voluto che neanche lì fosse ricollocato il nido di cicogne. Ma visto che quel palo è su proprietà pubblica, in quel caso il nido è stato rimesso». Il caso del palo della luce, invece, è diverso. «È su terreno privato, non glielo posso imporre anche se era lì da 10 anni», dice il sindaco. Per parte sua, E-distribuzione fa sapere di aver già dato la sua «disponibilità all’Oasi dei Quadris di Fagagna, associazione con cui da anni ha instaurato un’ottima collaborazione, sia per la messa in sicurezza della piattaforma di sostegno del nido, che per lo spostamento della stessa su altro sostegno idoneo nelle vicinanze, in un’ottica di salvaguardia e tutela delle cicogne». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino