Ciclisti maleducati a Pordenone: corrono sui marciapiedi invece di usare la pista ciclabile

In bicicletta sul marciapiede e dall'altra parte della strada c'è la ciclabile
PORDENONE - Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro prima per realizzarle, poi per metterle in sicurezza e infine per collegarle tra loro. Stiamo parlando delle piste...

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PORDENONE - Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro prima per realizzarle, poi per metterle in sicurezza e infine per collegarle tra loro. Stiamo parlando delle piste ciclabili in città. Oggi c’è una rete di circa 11 chilometri che più o meno tocca non solo i punti più importanti del capoluogo, ma arriva anche nelle periferie. La città è servita, verrebbe da dire. Se da un lato l’amministrazione ha fatto il suo dovere realizzando percorsi pedonali in sicurezza, dall’altro ci sono i ciclisti maleducati che nonostante la pista ciclabile sia presente corrono invece sulla strada oppure, peggio ancora, sul marciapiede, mettendo a rischio oltre che la propria, soprattutto la sicurezza altri. Maleducati e incuranti del codice della strada. Per carità, sono una minoranza, ma fastidiosa. Come dire che ci sono anche i mezzi e le multe, per cercare di mettere fine a questo brutto modo di andare in bicicletta.


I NODI CRITICI
In città ci sono almeno sette - otto zone in cui è presente il percorso ciclopedonale eppure alcuni le due ruote le mettono altrove. Una di queste strade è viale Cossetti. La pista ciclabile, seguendo il senso di percorrenza della strada è sulla destra, eppure diverse persone corrono sul marciapiede a sinistra, tagliando davanti alla caffetteria e agli altri negozi mettendo a rischio chi esce. I vigili passano spesso per quella strada ed è impossibile che almeno una volta non li abbiamo visti. Un altro sito è viale Dante. Sempre seguendo il senso di marcia della strada, la pista ciclabile è divisa in due: la prima parte è sulla sinistra, poi continua sulla destra. Solo che una buona fetta di persone prosegue sulla destra incurante del fatto che invece si dovrebbe andare dall’altra parte della strada. Anche questo è un marciapiede molto trafficato. Arrivando poi in piazza Risorgimento diversi transitano sotto i portici, soprattutto se piove, dove ci sono bar e negozi. Diverse volte si assiste a litigi. Proseguendo nell’analisi delle zone critiche si arriva in viale Marconi. Anche qui ci sono i portici e a fianco, lungo la strada, la pista ciclabile. Provate a indovinare dove corrono in bicicletta parecchie persone? Esatto, sotto i portici, sia se piove, sia se c’è il sole e fa caldo, perchè sotto c’è ombra. Per non parlare poi degli studenti quando sono aperte le scuole che in branco pedalano sotto il lungo porticato. Non è ancora finita. Un altro problema è lungo viale Grigoletti. La pista ciclabile, andando verso il cimitero di Rorai e sulla destra, ma evidentemente a chi va in bicicletta piace di più il marciapiede a sinistra. Insomma, una gestione più corretta della ciclopedonalità da un lato eviterebbe gli incidenti, dall’altro potrebbe contribuire a realizzare altri pezzi.


L’ASSESSORE


«È vero che ci sono questi casi - spiega l’assessore alla Viabilità, Cristina Amirante - ma mi sento di dire che si tratta di una parte residuale di utenti della bicicletta. La stragrande maggioranza è attenta alle regole e utilizza le ciclabili. Poi ci sono gli irriducibili che se ne infischiano delle regole e chi utilizza i portici quando piove. Non a caso diversi negozi e bar hanno cercato di ostacolare questo passaggio piazzando fioriere, sedie e tavolini all’aperto. Posso anche aggiungere che proprio grazie alle piste ciclabili le statistiche degli incidenti in città con biciclette coinvolte, sono decisamente in calo già dal 2016». Ora, dunque, resta da capire se l’amministrazione intende intervenire su questo fenomeno che - in una buona parte - interessa stranieri, magari in città da poco tempo e quindi ignari del fatto che ci sono pure le piste apposite per le biciclette. Ovviamente ci sono anche diversi italianissimi che si fanno beffe del codice della strada. Lo stesso codice che obbliga a pedalare sulle piste ciclabili quando sono presenti, altrimenti scatta una contravvenzione di 18 euro (chissà quante sono state elevate negli ultimi 5 anni) che salgono nel caso in cui si corra sul marciapiede o sotto i portici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino