È arrivato il ciclamino certificato: adesso si punta sul marchio Igp

È arrivato il ciclamino certificato: adesso si punta sul marchio Igp
FRIULI - Festeggia la sesta stagione di produzione e vendita al pubblico, quest’anno, il “ciclamino friulano”, ed è al centro del Mercato delle stagioni che si terrà...

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FRIULI - Festeggia la sesta stagione di produzione e vendita al pubblico, quest’anno, il “ciclamino friulano”, ed è al centro del Mercato delle stagioni che si terrà domani, sabato 10, e domenica 11 ottobre, nella piazza di Talmassons (Udine). Si tratta di una pianta garantita per durata, abbondanza e continuità di fioritura, con elevata resistenza agli stress ambientali e a quelli provocati da posizioni poco favorevoli in casa. Va bene, insomma, anche per chi non ha il pollice verde.




Il “ciclamino friulano” è di qualità superiore certificata, ottenuto nelle migliori aziende floricole dell’Associazione floricoltori del Friuli Venezia Giulia, che seguono un rigoroso disciplinare di produzione redatto da esperti del settore. Viene coltivato esclusivamente in Fvg, particolarmente vocato per il suo clima, più fresco e asciutto rispetto ad altre zone d’Italia: il Friuli, infatti, può contare su una buona ventilazione e su qualche grado di temperatura in meno nei periodi più caldi, soprattutto di notte. Tutto a beneficio del ciclamino, che cresce più sano e robusto.







Grazie al clima, la coltivazione può avvenire sotto semplici strutture di protezione, che non “forzano” le piante: la pazienza, la passione e l’esperienza dei migliori coltivatori permettono di ottenere il massimo delle caratteristiche qualitative in termini estetici, di resistenza e lunga durata. Una volta superati i controlli, le piante possono fregiarsi del marchio “ciclamino friulano”. Recentemente, l’Associazione floricoltori Fvg ha completato le formalità per ottenere dalla Comunità Europea il riconoscimento del marchio Igp/Indicazione geografica protetta, come prodotto tipico friulano. Sarebbe la prima volta in Italia e in Europa che una pianta da fiore ottiene questo riconoscimento.



Con il marchio si consente alle aziende di investire ancora sulla qualità, in seno a un progetto che mira a uscire dalla logica dei numeri, dalle produzioni di massa e di basso valore, ma anche di scarsa soddisfazione dell’utente che, col tempo, porta alla disaffezione nei confronti delle piante ornamentali. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino