Ciclisti e pedoni più sicuri: alla Veneggia arriva la ciclabile

Lavori in corso alla Veneggia
BELLUNO -  Un debutto importante, anche se si tratta di poco meno di un chilometro di pista riservata a ciclisti e pedoni. Nell’inferno di traffico della Veneggia, dove...

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BELLUNO -  Un debutto importante, anche se si tratta di poco meno di un chilometro di pista riservata a ciclisti e pedoni. Nell’inferno di traffico della Veneggia, dove i pedoni sono costretti a fare slalom tra i platani a bordo strada per evitare di essere investiti, si tratta di un’opera a dir poco “monumentale”. Vale molto di più dei 600mila euro investiti, coperti in parte con fondi della Regione altri con fondi propri del Comune. Il progetto, avviato ancora dalla precedente amministrazione guidata dal sindaco Jacopo Massaro, è stato poi sviluppato da quella in carica di Oscar De Pellegrin, apportando significative modifiche alla tranche che riguarda il ponte e la passerella ciclo-pedonale.

 TRATTO PERICOLOSO
Il problema della sicurezza lungo quel tratto di statale tempestato da supermercati, negozi e uffici di ogni genere tanto da creare continui ingorghi, è sotto gli occhi di tutti. Il carico di traffico, specie nelle ore di punta, è insopportabile. La pista parte dal centro commerciale della Veneggia e arriva all’altezza del Mc Donald’s sul lato sinistro (direzione Belluno-Ponte nelle Alpi) della statale 50. 
«Sarà pronta entro un mesetto - spiega Franco Roccon, assessore ai Lavori pubblici, in questi giorni sotto pressione per i progetti legati al Pnrr che vanno presentati entro tempi determinati -. Successivamente partiremo con il rifacimento del ponte sul torrente Veneggia, proprio di fronte al centro commerciale».

IL “NUOVO” PONTE
Il ponte, spiega Roccon, i cui lavori partiranno in un secondo momento con l’obiettivo però di finirli entro l’anno, sarà allargato di 1,40 metri, ovvero 70 centimetri per lato, verranno rifatti i parapetti e realizzato un impianto di illuminazione anche questo fondamentale visto che, nelle sere scorse, due persone sono state investite perché non viste dall’automobilista. Fortunatamente nulla di grave, ma è l’esempio di come sia pericoloso il tratto senza luci e marciapiedi.

PASSERELLA SOSPESA
«Abbiamo voluto rivedere il progetto originario - spiega ancora Roccon - in quanto la passerella ciclo-pedonale progettata originariamente non ci convinceva: sarebbe stato un corpo staccato dal ponte con pilastri in acciaio alti 30 metri. Noi abbiamo preferito, sentita la Soprintendenza, procedere con una passerella a sbalzo, ovvero agganciata lateralmente al ponte che farà da sostegno. Ma sempre in tema di sicurezza vorrei anche ricordare il tratto di pedonale realizzato in via De Min che collega il marciapiede che arriva dall’ospedale, in viale Europa, alla stazione. L’opera si è conclusa con un impegno di spesa di 78mila euro».


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Il Gazzettino