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ROVIGO - Via libera alle biciclette lungo il tratto rodigino della sommità arginale dell’Adige. Sono terminati, infatti, i lavori di asfaltatura della ciclabile Destra Adige che corre parallela al fiume, nel tratto di competenza del Comune di Rovigo, ovvero dalla frazione di Concadirame fino a quella di Boara Polesine. Ad annunciarlo è l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Favaretto: «La parte arginale dei lavori è, di fatto, terminata. Ora manca la realizzazione di alcune aree di sosta il cui numero, tra l’altro, è stato ridotto secondo le indicazioni della Soprintendenza, e la sistemazione di quattro sottoponti».
I lavori, però, proseguono speditamente: nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con la ditta Beozzo costruzioni incaricata di realizzare, appunto, i passaggi sottoponte che nell’intero tratto sono quattro.
LA CRITICA
Con il benestare delle due associazioni di appassionati delle due ruote, Palazzo Nodari mette così un punto alle critiche sollevate nei mesi scorsi, a inizio lavori, anche in consiglio comunale, sull’utilizzo dell’asfalto per pavimentare la ciclabile. In aula, in particolare, era stato il consigliere della lista Menon, Damiano Sette, a contestare la striscia di bitume. «L’asfalto scelto per il tratto Concadirame-Boara - sottolinea Favaretto - è una delle tipologie di materiali approvati dalla Soprintendenza, insieme, per esempio, al misto cementato. La scelta è ricaduta sull’asfalto perché il tratto arginale dovrà continuare a essere accessibile ai mezzi di lavoro come quelli utilizzati dal Consorzio di bonifica. Inoltre, il misto cementato necessita di manutenzioni serrate perché tende a rovinarsi facilmente, al contrario dell’asfalto che è più duraturo». Favaretto ricorda, inoltre, che proprio l’asfalto è il materiale che pavimenta la ciclabile anche per lunghi tratti al di fuori della provincia di Rovigo.
Il tratto polesano della ciclabile, infatti, è solo una porzione del più ampio progetto che prende il nome di Ciclopista della valle dell’Adige. L’infrastruttura parte dal passo di Resia, ovvero dalla sorgente del fiume Adige, e conduce fino alla sua foce, verso Cavarzere, per arrivare fino al mare Adriatico. Oltre alla provincia di Rovigo, dunque, la pista percorre un tratto nell’Alto Adige cui segue un tratto in Trentino dove, in totale, il percorso è pari a circa 90 chilometri. Il tratto veneto attraversa le province di Verona e di Rovigo per un totale di 160 km. Nel territorio polesano il percorso attraversa, oltre a Rovigo, i comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia e San Martino di Venezze per un’estensione di circa 86 chilometri complessivi mentre il percorso effettivo, sempre per il tratto polesano, è di 52,1 chilometri di lunghezza, per un costo complessivo dell’opera di 2,4 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino