Passerella ciclabile chiusa da mesi e ora il ponte cade a pezzi

La passerella ciclabile sotto al ponte che perde pezzi
ROVIGO - Un ponte che cade a pezzi su una pista ciclabile chiusa da cinque mesi. Questo è lo scenario che si presenta al ponte Bassanello su viale Porta Po, quando...

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ROVIGO - Un ponte che cade a pezzi su una pista ciclabile chiusa da cinque mesi. Questo è lo scenario che si presenta al ponte Bassanello su viale Porta Po, quando percorrendo la pista che vi transita al di sotto, trova ancora una rete arancione da cantiere a impedirne il passaggio. Quella che avrebbe dovuto essere una chiusura temporanea, rischia di trasformarsi in una “a data da destinarsi”. La ciclabile più lunga di Rovigo continua a essere divisa in due blocchi, uno prima e uno dopo viale Porta Po. Oltre a tutti i difetti che la caratterizzano (la staccionata rotta, l’erba alta, i cespugli che invadono il percorso limitando lo spazio per chi vi transita), il breve tratto che passa sotto il ponte del Bassanello è interdetto al pubblico ormai da quasi cinque mesi.

 
Quella zona è la più pericolosa di tutta la lunga pista ciclabile che costeggia l’Adigetto, un percorso altamente frequentato e che da troppo tempo sta riservando notevoli problemi ai suoi assidui frequentatori. Per proseguire il percorso, infatti, sono costretti ad attraversare la strada, a un incrocio semaforico molto trafficato in cui ci sono solo delle strisce pedonali gialle temporanee a segnalare il passaggio.
Sarebbe dovuto essere un intervento di messa in sicurezza il motivo della chiusura a inizio maggio, per impedire che la grata di metallo continuassero a mietere vittime facendole scivolare per terra, posizionando una gommatura antiscivolo. Alla fine è diventata una operazione straordinaria perché dalla perizia effettuata da un tecnico, è emerso che la mensola che sosteneva la pedana di metallo stava addirittura crollando. Nella peggiore delle situazioni avrebbe potuto cedere la passerella, passando dagli infortuni per le scivolate sulla grata, a rischi ben peggiori.
A quella perizia avvenuta mesi fa, da circa 17mila euro, si è aggiunta l’ispezione di uno strutturista per il ponte che in questi giorni ha esposto all’assessore ai Lavori pubblici, Gianni Saccardin, il risultato del suo studio, durato 30 giorni. Non ne è stato ancora rivelato l’esito, quel che è certo è che nel tratto di ciclabile interdetto si vedono dei calcinacci. Alcuni pezzi del ponte si sono staccati, sono caduti sulla passerella di metallo e paradossalmente, solo grazie alla chiusura di quel tratto della pista ciclabile, nessuno si è fatto male. Nemmeno se ne sono accorti in tanti, ma la caduta di alcuni pezzi di un ponte è un segnale che va indagato a fondo.
Non bastasse, a pochi metri dal percorso riservato a ciclisti e pedoni, lungo il ciglio della strada chiusa che costeggia la pista, c’è una voragine di circa un metro di larghezza, profonda almeno un altro metro. Sicuramente è stata individuata tempo fa, dal momento che ci sono due transenne a delimitarne l’area, ma è strano che una voragine di questo tipo non sia ancora stata riparata.

Il Bassanello, che è uno dei ponti fondamentali del traffico cittadino visto che collega il centro storico con l’immediata periferia sud e la zona industriale, mostra ormai i segni del tempo, ma il Comune fa fatica a trovare le risorse necessarie per sistemarlo. Se ci sono voluti quattro mesi (da maggio ad inizio settembre) per affidare lo studio dello stato di salute di quel ponte a uno strutturista, ben più difficile adesso sarà capire quando potrà essere riutilizzato in tutta sicurezza quel passaggio ciclopedonale. Ancor di più se dovessero servire lavori per rendere sicura l’intera struttura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino