Cibiana. A 27 anni si trasferisce e ridà vita al ristorante nel paese di 300 anime

Cibiana. A 27 anni si trasferisce e ridà vita al ristorante nel paese di 300 anime
CIBIANA (BELLUNO) - «Lascio Rimini e apro un ristorante a Cibiana». Una storia singolare per un giovane di 27 anni, che rinuncia alle grandi...

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CIBIANA (BELLUNO) - «Lascio Rimini e apro un ristorante a Cibiana». Una storia singolare per un giovane di 27 anni, che rinuncia alle grandi possibilità professionali, sociali e divertimento che offre la riviera romagnola, trasferendosi nel “paese dei murales” il borgo cadorino di 300 anime, dove ne rileva l’unica attività di ristorazione, nonché polo culturale, di proprietà comunale e voluta in sinergia con la Regione Veneto, chiusa ormai da un anno e mezzo. Lui è Lucas Bizzocchi e ha grandi progetti per il Taulà dei Bos di Cibiana.

LA PASSIONE

Lucas ha frequentato l’istituto tecnico di meccanica ma ha sempre lavorato nella ristorazione seguendo le orme paterne, specie nel litorale veneto, ad Eraclea, dove ha appreso le prime preziose esperienze lavorative e sperimentando felicemente uno stile di vita maggiormente tranquillo e adatto alla propria indole. Fin da ragazzo, il giovane ha iniziato a frequentare la montagna dolomitica, in particolare Zoldo e Cortina grazie alla sua irrefrenabile passione per lo sci, ma il cuore lo ha portato anche a scoprire Cibiana e i suoi boschi, dove ha potuto a lungo coltivare l’altra sua grande passione, la ricerca dei funghi. E proprio la frequentazione del paese cadorino, mesi fa, e quasi inaspettatamente, ha aperto al giovane una prospettiva di vita professionale quasi inaspettata. «Ero già stato in passato al Taulà dei Bos anni fa a mangiare - racconta il giovane - e recentemente ho saputo che era chiuso da tempo e quindi ho deciso che era proprio questo il luogo dove aprire un mio ristorante. Cibiana è un posto magico e unico, dove ne apprezzo la quiete e la vita tranquilla in quanto ho potuto confrontare la differenza con il mondo frenetico frequentato in passato. Ho riaperto il locale da circa un mese e l’accoglienza dei paesani è entusiasmante. Tutti si sono resi molto disponibili e gli aperitivi in compagnia non mancano mai».

IL SERVIZIO

Un’attività che il giovane imprenditore ha in animo di tenere aperta e a disposizione di valligiani e turisti per dieci mesi all’anno. «Il ristorante - spiega l’imprenditore - verrà chiuso fuori stagione ma garantiamo il servizio bar, che adesso viene fatto in un angolo del ristorante, ma faremo la ristrutturazione della vecchia libreria nella parte del centro culturale al piano superiore, dove la mia idea è di creare un bar che possa essere sempre aperto. Nella sala ristorante al piano terra disponiamo di circa 70 posti e ben si presta anche per banchetti, cerimonie ed eventi culturali. Tra l’altro nella struttura ci si può anche sposare, avendo una sala comunale al piano superiore dove esiste appunto tale possibilità».

LE DIFFICOLTÀ

Una struttura di accoglienza che riapre in un piccolo paese di montagna è una buona notizia, ma non manca qualche problema. «Non nascondo che siamo un po’ in difficoltà per il reperimento del personale - continua Bizzocchi -. Attualmente nella struttura lavoriamo in sette mentre nei periodi di bassa stagione credo saranno sufficienti tre collaboratori, ma è molto difficile trovare personale di sala, specie del posto, e per quanto riguarda quello da altri paesi esiste la cronica carenza di alloggi in affitto nel paese, ma sono fiducioso di riuscire a trovare personale per il periodo estivo».

LE ECCELLENZE

Infine, ma non da ultimo, la cucina. «Abbiamo un menù classico con i piatti della tradizione - conclude il giovane imprenditore - molto apprezzato specie dai turisti. A me piace lavorare con i prodotti locali del territorio, ma cerco di proporre anche qualcosa di alternativo specie per i paesani che gradiscono particolarmente la cucina creativa e insolita, con possibilità di assaggiare pietanze diverse. Ad esempio organizziamo delle cene di pesce specie il venerdì che stanno riscuotendo un grande successo. Sono davvero entusiasta di questo nuovo inizio, specie per i ritmi e le caratteristiche di vita di quassù».

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Il Gazzettino