Choc anafilattico dopo la cena in pizzeria: inchiesta e autopsia sulla 12enne morta

Maria Vittoria Salvadori, la ragazza 12enne deceduta venerdì sera a causa di una choc anafilattico dopo una cena in pizzeria
VILLORBA (TREVISO) - Potrebbe essere bastata una contaminazione ad opera anche solo di una minima quantità di prodotto latticino o derivato dal latte, per causare la...

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VILLORBA (TREVISO) - Potrebbe essere bastata una contaminazione ad opera anche solo di una minima quantità di prodotto latticino o derivato dal latte, per causare la morte improvvisa di Maria Vittoria Salvadori, la ragazza 12enne deceduta venerdì sera a causa di una choc anafilattico dopo una cena in pizzeria. Ora a fare luce in maniera sulle cause del decesso della giovane, spirata tra le braccia dei genitori che hanno inutilmente cercato di intervenire per fermare la reazione allergica, sarà l'autopsia disposta dalla Procura di Treviso.  Il sostituto procuratore Mara De Donà ha infatti aperto un fascicolo di indagine in cui si ipotizza il reato di omicidio colposo. Per ora l'indagine è a carico di ignoti in attesa che l'esito dell'esame autoptico confermi o meno che a condannare la ragazzina sia stata in effetti l'assunzione di cibo in cui erano presenti quelle vitamine del latte che per Anna Maria erano come il veleno. La 12enne era conosciuta nella pizzeria Papiermais in piazza a Visnadello in  cui si è sentita male mentre stava trascorrendo la serata in compagnia della sorella e di due cuginetti. I titolari sapevano della sua allergia e lei stessa era perfettamente consapevole del problema con i latticini. Ma qualche cosa è evidentemente andato storto.


L'esito del post mortem, per la cui effettuazione la Procura affiderà l'incarico ad un medico patologo probabilmente già della giornata odierna, dovrà confermare quelli che, stando alla sintomatologia che ha colpito la giovanissima, sembrano molto più che sospetti: labbra e lingua gonfiatesi molto rapidamente e difficoltà a deglutire, tanto che non riusciva, come raccontano i genitori, a mandare giù le compresse che le venivano usualmente somministrate quando era vittima di attacchi allergici. Anna Maria non si è ripresa neppure dopo due iniezioni di adrenalina.

«Sono profondamente scosso -ha detto con la voce rotta dall'emozione il titolare del locale- conosco da anni quella ragazza e i suoi genitori. E' una tragedia immensa». «Di fronte ai tanti che parlano -puntualizza- dico che questo dramma merita solo un rispettoso silenzio. E' davvero una cosa terribile che ci lascia tutti sgomenti». 

LA DINAMICA
E poi aggiunge un dettaglio sulla dinamica di quello che è accaduto venerdì sera: «Nel mio locale non si è sentito male nessuno, hanno pagato e se ne sono andati, sembrava fosse tutto a posto». L'attacco allergico in realtà si sarebbe scatenato, almeno stando al racconto dei genitori, proprio alla fine della cena. Anna Maria ha iniziato a sentirsi male ed è scattata la corsa a casa dopo una telefonata alla mamma Lina. Una volta arrivata i genitori hanno cercato subito di intervenire provando a somministrarle dei farmaci anti choc; poi le sono state praticate due iniezioni di adrenalina. Ma la situazione invece di migliorare è precipitata velocemente. «A un certo punto -racconta papà Mauro, titolare della Futurarea- il cuore di mia figlia si è fermato e abbiamo iniziato a praticarle il massaggio cardiaco». Sono istanti convulsi e di terrore, ma la speranza non ha mai abbandonato la madre e il padre. «Era già successo altre volte -racconta l'uomo- abbiamo pensato che se la sarebbe cavata ancora, non volevamo arrenderci a quello che stava succedendo. Abbiamo sperato e pregato». 

IL PRECEDENTE

Solo qualche mese fa, durante una vacanza, la 12enne era rimasta vittima di un altro attacco. In quel caso era stato necessario intervenire anche con la ventilazione assistita. Per la famiglia, a cui i medici avevano detto in passato che la condizione della figlia sarebbe potuta migliorare con la crescita, era suonato un campanello d'allarme. Purtroppo non c'è stato il tempo di approfondire la sua situazione clinica. Venerdì quella che doveva essere una serata spensierata in compagnia è risultata fatale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino