La procura chiude il sito internet veronaderm.it dell'Istituto dermatologico: prodotti pericolosi per la pelle. Ecco cos'hanno scoperto

VERONA - Il Tribunale di Verona ha disposto l'oscuramento del sito www.veronaderm.it riconducibile all'istituto Dermatologico di Verona Srl. La procura sta...

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VERONA - Il Tribunale di Verona ha disposto l'oscuramento del sito www.veronaderm.it riconducibile all'istituto Dermatologico di Verona Srl. La procura sta conducendo indagini con i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Verona nei confronti dell'amministratore della società, già nota nel settore della cosmesi a livello nazionale, per la commercializzazione di prodotti in violazione degli obblighi di etichettatura, preparazione e notifica preventiva al portale “Cosmetic Product Notification Portai”.

I reati contestati

Sono stati contestati il reato di danno alla salute umana nonché la frode in commercio, realizzata anche attraverso il sito internet, riportante informazioni fuorvianti e non veritiere, e millantando partnership con "farmacie autorizzate" e “prove cliniche universitarie ed ospedaliere” mai effettuate. Le indagini preliminari si sono concentrate sull'esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto i clienti venivano sottoposti a visita dermatologica senza che il soggetto fosse munito del necessario titolo abilitativo; sul fatto che i prodotti cosmetici commercializzati fossero privi della data di scadenza, della indicazione del lotto di fabbricazione e senza un manuale d'uso, sull'ipotesi di frode in commercio perché si garantiva che i prodotti fossero stati sottoposti a prove cliniche di efficacia eseguite presso la clinica dermatologica delI’Università di Verona e presso il dipartimento di Biotecnologia deIl’Università di Pavia, mentre questo non era vero. Le Fiamme Gialle scaligere hanno rinvenuto una grande mole di materiale utilizzato per produrre, assemblare e confezionare i cosmetici commercializzati. L'origine delle materie prime reperite, la modalità di conservazione delle stesse - in alcuni casi riversate all'interno di flaconi di detersivi - e le condizioni igienico-sanitarie dei locali perquisiti non sono risultati in grado di garantire la sicurezza dei prodotti e, quindi, la loro commercializzazione rappresenta un potenziale pericolo per i clienti.

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Il Gazzettino