Sappada, il ponte sul Muelbach rimane chiuso: monta la protesta contro Friuli Strade

Il vicesindaco Piller Roner chiede interventi rapidi inviando l’ennesima lettera. Si mobilita anche la minoranza consiliare

Sappada, il ponte sul Muelbach rimane chiuso: monta la protesta contro Friuli Strade
SAPPADA - I dinnigar e i dausigar, ovvero quelli di dentro e quelli di fuori di Sappada, sono stanchi di essere divisi dalla chiusura del ponte sul rio Muelbach, lungo la...

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SAPPADA - I dinnigar e i dausigar, ovvero quelli di dentro e quelli di fuori di Sappada, sono stanchi di essere divisi dalla chiusura del ponte sul rio Muelbach, lungo la regionale 355 della Val Degano, dove da anni langue il cantiere di Friuli Strade. L’accesso è interdetto a pedoni, proprio per la presenza di transenne e cartelli. Serve un giro più lungo per raggiungere le parti opposte delle borgate, ma soprattutto brucia l’essere di nuovo ai margini dell’impero. Già, perché dopo aver scelto di lasciare un Veneto “lontano” e, attraverso un referendum plebiscitario, aver abbracciato il più ricco Friuli Venezia Giulia (2017), ora si ritrovano a dover nuovamente alzare la voce per farsi sentire, stavolta non da Venezia ma da Udine.


Nessun passo indietro

Ma guai a parlare di pentimento, come afferma Alessandro Mauro, consigliere di minoranza e tra i promotori della secessione, perché la regione a statuto speciale garantisce comunque delle agevolazione in più, come ad esempio la possibilità di trattenere l’Imu nelle casse del Gemande (Comune in ladino, ndr). 
La protesta che sta montando in paese preoccupa gli amministratori e anche la minoranza consiliare, non nel merito della questione in quanto pienamente condivisa, ma per le ventilate modalità che prevederebbero, si mormora, l’occupazione del manufatto.
Valerio Piller Roner, vicesindaco, il 15 giugno ha preso carta e penna e ha scritto agli assessori regionali competenti, a Friuli Strade e al prefetto di Udine risollecitando la necessità di chiudere il cantiere. L’intervento dovrebbe mettere in sicurezza il manufatto, ma in realtà è una sorta di deposito di materiali che mal si conciliano con l’immagine del paese.

Quattro solleciti inutili

«In provvisoria assenza del sindaco - scrive Piller Roner - mi trovo costretto a sottoporvi la questione del ponte. È passata una settimana dall’ultimo sollecito a Friuli Strade, ma non abbiamo ancora avuto risposta. Ma una settimana non sarebbe niente se non fosse che Friuli Strade era già stata investita del problema altre tre volte, la prima risalente all’ottobre 2021. Ma avuto una risposta».
Piller Roner fa presente come sia inutile lo sforzo di migliorare il paese se agli ingressi principali vige il degrado di un cantiere abbandonato e l’amministrazione comunale fa sempre più difficoltà a reggere le proteste dei cittadini.
«Nelle ultime settimana – scrive ancora Piller Roner -il malcontento e disagio pare instradarsi verso una protesta pubblica eclatante. Se poi teniamo conto della scarsa inclinazione alle proteste dei sappadini, il fatto che se ne parli ormai apertamente costituisce indice eloquente della gravità del ritardo».


A calcare la mano c’è anche un’interrogazione della minoranza di Sappada si Cambia, con la quale si chiede conto alla maggioranza di quanto fatto per risolvere il caso, evidenziando come i cittadini si stiano organizzando per protestare. «Di certo - conclude Alessandro Mauro - non appoggeremo la manifestazione». Infine, Mauro non si capacita di come una giunta regionale non risponda ai suoi fedeli elettori: il 90 per cento ha infatti votato per il governo regionale in carica. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino