Chiusa in camera dai genitori: scappa per vedere il fidanzato e precipita nel vuoto

Chiusa in camera dai genitori: scappa per vedere il fidanzato e precipita nel vuoto
MESTRE - Ha rischiato davvero grosso: se l'è cavata con la frattura del bacino. Si tratta di una 24enne che è precipitata a terra dal secondo piano della sua...

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MESTRE - Ha rischiato davvero grosso: se l'è cavata con la frattura del bacino. Si tratta di una 24enne che è precipitata a terra dal secondo piano della sua abitazione alla Bissuola: chiusa in camera dai genitori che non volevano che vedesse il fidanzato, ha tentato di fuggire dal terrazzo. L'incidente è avvenuto l'altro giorno quando la ragazza ha tentato di calarsi dal poggiolo di casa, perdendo la presa all'improvviso e cadendo nel vuoto. Ad allertare i soccorsi è stata la madre che prima ha sentito un tonfo e poi dei lamenti. Quando è uscita per controllare cosa fosse successo, ha visto la figlia rannicchiata sul selciato a qualche metro dall'ingresso. La donna ha compreso immediatamente la gravità delle condizioni e ha chiamato subito il 118: una volta arrivata sul posto  l'ambulanza del Suem, i sanitari hanno stabilizzato la ragazza e l'ha trasportata al pronto soccorso dell'Angelo, dove, sottoposta a diagnostica, le è stato riscontrato il grave trauma. Alla caduta avrebbe assistito anche il ragazzo della giovane che, da quanto emerso, era andato sotto casa ad attenderla per poi andarsene insieme in auto.

POLIZIA
Sul posto è intervenuta anche una Volante della questura allo scopo di chiarire l'effettiva dinamica dei fatti e fugare qualsiasi dubbio circa un eventuale tentativo di suicidio. Alla fine la realtà emersa è appunto quella spiegata dalla madre della ferita: no, nessun gesto autolesionistico, bensì la ribellione rispetto alla decisione presa dai familiari per tutelarla. Infatti pare che secondo i congiunti il coetaneo frequentato dalla figlia non sarebbe adatto a lei per un certo giro di amicizie in cui sarebbe inserito e all'interno del quale ci verificherebbero anche assunzioni di sostante stupefacenti: loro insomma le avrebbero impedito di vederlo solo per tutelarla.
Come detto poteva davvero andare peggio: l'auspicio è che quanto accaduto possa fra riflettere sul fatto che i metodi coercitivi, seppur adottati a fin di bene ammesso sia così, non sono né efficaci né educativi. Almeno in questo caso.

Ora la ragazza dovrà essere sottoposta a un intervento non banale che la costringerà a una convalescenza piuttosto lunga e a una altrettanto lunga riabilitazione.
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Il Gazzettino