Pandemia e bollette alle stelle, The Gallery abbassa le serrande: «Era il mio sogno»

Lo staff di The Gallery
SACILE - Serrande abbassate per un'altra attività sacilese che non ha retto alla tempesta perfetta rappresentata dal mix di pandemia e caro bollette. Dopo nemmeno due...

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SACILE - Serrande abbassate per un'altra attività sacilese che non ha retto alla tempesta perfetta rappresentata dal mix di pandemia e caro bollette. Dopo nemmeno due anni dall'inaugurazione, ha chiuso, infatti, The Gallery art and food, in viale della Repubblica 74. Affacciato sulla statale 13, il ristorante era nato da un'idea, del giovane imprenditore Jean Albert De Poli, di mescolare cibo raffinato, arte e musica. Il locale ha aperto i battenti il 5 marzo del fatale 2020, andando subito incontro a lockdown e pandemia, che «di fatto - ammette lo stesso Jean - hanno impedito al locale di decollare». Jean arriva da una famiglia che di esercizi pubblici ne ha gestiti parecchi, un po' in tutto il Pordenonese e, anzi, ne conserva ancora alcuni: il Guinness Pub a Sacile, giusto per citare un nome storico, e il frequentatissimo White Harp Pub di via Colonna, a Pordenone.

BATTAGLIA
Nei due difficili anni che si è trovato a dover affrontare ha cercato più soluzioni. «Partito con specialità di pesce e carne crudi in un ambiente raffinato, ho poi cambiato 4 volte l'impostazione del locale, così da cercare di parare il colpo delle chiusure forzate, ma non c'è stato nulla da fare». Wine bar (Jean Albert è anche sommelier), arts & entertainment (con la musica dal vivo), cicchetteria: le ha davvero tentate tutte, ma quando ci si mette la sorte anche il più combattivo degli imprenditori deve cedere le armi. Il colpo di grazia è poi arrivato quest'anno: «Già in primavera le bollette avevano cominciato a lievitare in modo preoccupante e, poco prima della chiusura, il conto era quadruplicato, facendomi spendere circa 8 mila euro per due mesi di corrente elettrica, contro i 1.600 dell'anno precedente».

ARRIVEDERCI


Costi insostenibili, che hanno convinto De Poli ad accantonare, beninteso, e non abbandonare, il suo locale. «Era il mio sogno che si avverava, ma bisogna essere realisti. Non era più sostenibile, per cui ho deciso di chiudere». Non si tratta, però, di un addio alla piazza sacilese o a un mestiere che evidentemente ha nel sangue: «Il mio è un arrivederci, come ho annunciato ad amici e clienti. Ora è il momento di stare a guardare ciò che accade e preparare il rientro. Quello che posso anticipare e che quando avverrà sarà di nuovo con il marchio The Gallery, ma con sfaccettature diverse». È evidente che ci sta già pensando: qualcosa bolle in pentola, basterà attendere. Per ora si concentra sul suo ruolo di consigliere della Fipe Pordenone, l'associazione che raggruppa i gestori di pubblici esercizi. «Di pancia e di cuore avrei voluto tener duro ancora, per i clienti che comunque c'erano, ma ci vuole lungimiranza. Ringrazio anche la proprietà per essermi venuta incontro concretamente durante i mesi più bui del Covid. Purtroppo non è bastato».

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Il Gazzettino