Silvano, il corniciaio emigrante da 40 anni in Friuli, chiude la bottega

Silvano Gentili nella sua bottega artigiana che chiude a fine anno
TARCENTO (Udine) - Era emigrato in cerca di lavoro, Silvano Gentili, che oggi ha 76 anni. Se n’era andato dal suo paese, Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, dove...

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TARCENTO (Udine) - Era emigrato in cerca di lavoro, Silvano Gentili, che oggi ha 76 anni. Se n’era andato dal suo paese, Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti, dove aveva fatto le scuole di avviamento professionale, per raggiungere il Friuli Venezia Giulia: «Qui serviva manodopera e io sapevo fare l’imbianchino - racconta -; mi sono trovato subito bene a Tarcento, dove vivo armai da 40 anni con mia moglie Lucia e i miei due figli. Ma poi la crisi è arrivata anche qui, dopo decenni. E quest’anno non mi resta che chiudere il laboratorio». 

 

Un artista a tutto tondo
Silvano ha fatto un po’ di tutto, prima di diventare corniciaio e aprire la sua bottega nel centro del paese collinare, 36 anni fa. Perché è una persona che ha un’ottima manualità. È un artista a tutto tondo: sa suonare il clarinetto, dipinge quadri di paesaggio, realizza cornici a mano, personalizzate. «Il lavoro di corniciaio mi è sempre piaciuto molto e nei tempi buoni andava bene».

«La persone amano anche oggi ingraziosire oli o diplomi o arazzi o pizzi con una bella cornice ma son cose, queste, che arrivano dopo; perché son sì belle ma non di prima necessità. E il lavoro è calato molto. Anche il gusto è cambiato: non vanno più le cornici importanti, che hanno un costo maggiore, ma quelle minimali, più semplici, una sorta di listello colorato, che ha un costo molto più contenuto e accessibile».

Troppe tasse
«Se uniamo questo alle tasse non ci stiamo più dentro coi soldi. Io sono in pensione da tempo ma la mia non è una gran pensione: per questo ho continuato a tenere aperta la bottega; l'avrei fatto ancora per tanti anni ma non posso rimetterci. C’è da dire che lo Stato non comprende l’artigiano come me: io posso anche non avere lavoro per un mese. Ma devo pagare lo stesso. Devi anticipare. C’è qualcosa che non va, nel sistema. Per questo molti chiudono. E che dire dei clienti? Molti sono rispettosi ma altri ti portano un quadro da incorniciare e poi non passano più a ritirarlo. Così per la manodopera e i materiali sono io a espormi, a livello economico».

L'ultima bottega di corniciaio 

Il laboratorio di Silvano è composto da una sola stanza e fa parte di un palazzo che guarda diritto alla sede storica del Municipio di Tarcento, tra il duomo e la salita a Villa Pontoni. Vi si entra dal pianoterra, dalla strada, quando vedi che la luce è accesa; a volte c'è un cartellino di "torno subito" perché è andato a bere un caffè al bar. Allora aspetti qualche minuto. Dal 31 dicembre prossimo la porticina di questa storica bottega di paese, l’unica che realizza cornici, resterà chiusa per sempre. E cosa farà adesso Silvano? «Non lo so ancora. Ma intanto, nel 2018, festeggerò i 50 anni di matrimonio con mia moglie, che non è un traguardo da poco». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino