Il chirurgo delle star: «Ho ridato la bellezza a Helmut Berger»

Helmut Berger prima e dopo la cura
PADOVA - «Venne da me, in clinica, e mi disse: o mi opera o mi uccido. Lo operai: lifting con ritocco alle palpebre». Incontro fulminante per Carlo Alberto Pallaoro, chirurgo...

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PADOVA - «Venne da me, in clinica, e mi disse: o mi opera o mi uccido. Lo operai: lifting con ritocco alle palpebre». Incontro fulminante per Carlo Alberto Pallaoro, chirurgo estetico di lunga esperienza, con l’uomo più bello del mondo, Helmut Berger, 70 anni vissuti pericolosamente, tra cadute e rinascite, che gli hanno solcato anche il corpo. «Non era più lui. Lo ricoverai in clinica, alla Medical laser. Una notte sola - ricorda lo specialista -. Lo accompagnava un parrucchiere siciliano che lavora a Salisburgo e che era venuto da me per un trapianto di capelli. Oggi Berger è bellissimo».




Lo zigomo tirato, la blefaroplastica che gli ha riscoperto l’occhio ipnotico, aggiunge nelle sue interviste ancora un’operazione per le sue inadeguatezze senili, per una comune sindrome da spogliatoio, per una virilità non più da record, lui che 50enne vantava tremila amanti, uomini e donne, compreso il suo grande amore, Luchino Visconti, di cui si disse vedovo. «Dopo il lifting si ricoverò da noi per l’allungamento del pene - ammette Palloaro - . Di interventi del genere ne facciamo una decina all’anno al costo di duemila euro l’uno. Ma su Helmut di più non posso dire, segreto professionale». Alla stampa Guggi, così lo chiamano i figli di Pallaoro che racconta abbia vissuto con lui per una decina di giorni, ha già rilasciato ampie dichiarazioni sull’efficacia di tale allungamento, non tralasciando tuttavia il rapporto amicale che si instaurò con lo specialista.



«Dopo il lifting - seguita Pallaoro - fu ospite a casa mia, a Teolo, e restò per 12 giorni. Ora ci sentiamo una volta alla settimana e ha deciso di acquistare casa a Padova. Vicino alle Piazze».



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Il Gazzettino