VENEZIA - C'era una volta un chiosco da abbattere: ora non solo è vivo e vegeto, ma i proprietari vi hanno affisso i cartellini con scritto affittasi. Nel 2009 la...
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I due giovani, che erano in affitto, sotto le intimazioni consegnate loro dalla polizia giudiziaria hanno alzato le braccia e se ne sono andati, trovando una locazione vicina e proseguendo la vendita dei fiori, ma accollandosi parecchie spese per il restauro e l'avvio dell'attività nella nuova sede.
Ma ecco la sorpresa: pochi giorni fa, malgrado il persistere dell'ordine di sgombero, all'esterno del chiosco sono apparsi cartellini rossi e verdi con scritto affittasi attività commerciale di fiori e generi annessi. Ma c'è di più, raccontato dallo stesso Samuele: «In novembre lo stesso proprietario, grazie all'azienda Aste 33 ha messo all'asta la concessione dell'occupazione del suolo pubblico e la cessione di ramo d'azienda rilasciata dal Comune di Venezia per l'esercizio di commercio al minuto su aree pubbliche di prodotti del settore merceologico non alimentare e precisamente fiori, piante, e generi annessi, con posteggio fisso in Fondamente Nove, di fronte all'imbarcadero Actv. La base d'asta era di 4mila euro. Robe da matti: all'asta la concessione del suolo pubblico e la licenza del Comune, con un'ordinanza di rimozione in atto. Sembra che gli unici a perderci siamo stati noi, perché abbiamo agito secondo leggi e normative, rinunciando a lavorare nel chiosco». Il manufatto scrolla le assi e se la ride: è lì dai tempi della guerra e nessuno è riuscito ancora a mandarlo via. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino