Addio al "polmone verde", il Comune perde 511mila euro che non è riuscito a investire

Le aree dove il Comune di Chioggia avrebbe dovuto realizzare il "polmone verde"
SOTTOMARINA Il Comune di Chioggia restituirà alla Regione tutti i soldi che avrebbe dovuto investire per la realizzazione della Strada degli Orti. Il progetto non ha avuto...

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SOTTOMARINA Il Comune di Chioggia restituirà alla Regione tutti i soldi che avrebbe dovuto investire per la realizzazione della Strada degli Orti. Il progetto non ha avuto corso a causa del mancato rispetto dei tempi previsti, in convenzione. Con l'atto deliberativo 215, pubblicato all'Albo pretorio, la Giunta ha riconosciuto il debito e, di fatto, ammesso il fallimento dell'ambizioso intervento urbanistico, trionfalisticamente annunciato una decina d'anni or sono.


Lo stanziamento complessivo ammontava ad oltre 511mila euro. Che la situazione stesse ormai volgendo al peggio era emerso chiaramente quando, il 14 luglio del 2015, gli uffici regionali inviarono a Chioggia una notifica ad adempiere, pena la perdita del contributo per l'intero Parco degli orti, che avrebbe dovuto comprendere anche la creazione di interessanti percorsi naturalistici e piste ciclabili.

 
La nuova via, inserita nel parco, si sarebbe dovuta estendere tra viale Mediterraneo con la strada sovrastante e l'argine sinistro del Brenta. Il progetto preliminare, redatto da uno studio privato, prevedeva un percorso di 1.885 metri ed un insieme di piccoli interventi integrati con la natura del paesaggio agricolo, caratterizzato dalle coltivazioni del radicchio rosso. Nel 2012, aveva fatto seguito l'abbozzo del piano per gli espropri. Ben presto, però, finì per impantanarsi. Messa alle strette dalla Regione, l'amministrazione comunale aveva, lì per lì, tentato di riavviare le trattative, provvedendo ad eventuali riprogettazioni parziali. Ben presto, però, era emerso che l'attuazione dell'intervento si sarebbe rivelata impresa ardua. Risultava evidente che l'iter per la creazione del Parco degli orti (previsto dal Piano di area della laguna e dell'area veneziana), confermato in seguito all'entrata in vigore dell'attuale Piano regolatore generale, sin dall'inizio risultava essere stato portato avanti con scarsa convinzione. In parole povere, poche settimane dopo l'avvio dell'iter relativo all'intervento (finalizzato alla riqualificazione dell'intera area compresa tra viale Mediterraneo ed il fiume) era risultato evidente che gli uffici se la sarebbero dovuta vedere con decine di piccoli proprietari, assai restii a cedere porzioni più meno cospicue dei rispettivi fondi. Del resto, precedentemente all'esplosione della crisi del settore immobiliare, anche il valore dei terreni agricoli di Sottomarina risultava fortemente sopravvalutato.
La restituzione dell'ingente somma segna una sconfitta della politica locale, che non è stata in grado di spuntarla rispetto alle posizioni dei privati.

Roberto Perini
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Il Gazzettino