Chioggia. Veleni e denunce, il sindaco silura il suo vice: «Presenza negativa»

Il sindaco Mauro Armelao e il suo ex vice Daniele Tiozzo Brasiola
CHIOGGIA - Erano almeno due settimane che l'ipotesi veleggiava nei cieli della politica clodiense. Ieri, 22 novembre, ...

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CHIOGGIA - Erano almeno due settimane che l'ipotesi veleggiava nei cieli della politica clodiense.


Ieri, 22 novembre,  la "bomba" è esplosa; il sindaco, Mauro Armelao, ha dimissionato il suo vicesindaco, Daniele Tiozzo Brasiola, avocando a sé i referati (commercio, attività produttive, Suap, politiche giovanili, pubblica istruzione, sport) che gli aveva conferito poco più di due anni fa e assegnando le funzioni di vicesindaco all'assessore Elena Zennaro.

LA DECISIONE
Il decreto del sindaco non spiega, in dettaglio, i motivi del "siluramento" ma usa, comunque, formule "pesanti" parlando di: «mutate condizioni politiche amministrative in seno alla maggioranza per cui il predetto assessore non è più rappresentativo dal punto di vista politico, tanto da influire negativamente sul corretto ed efficace funzionamento dell'organo collegiale di cui è parte» e precisando, con una minima attenuazione «che viene meno la fiducia sulla idoneità del nominato a rappresentare coerentemente gli indirizzi del sindaco delegante ed a perseguirne gli obiettivi programmatici. Non è, in ogni caso, da intendersi riferito a qualsivoglia genere di valutazioni afferenti qualità personali o professionali dell'assessore revocato - che non sono minimamente in discussione ma, piuttosto, meramente finalizzato a salvaguardare la serena prosecuzione del mandato amministrativo».

LO SCENARIO
Sul motivo sostanziale di questa decisione, quindi, si possono fare solo ipotesi ma quello che è certo è che essa si colloca in uno sfondo di concorrenzialità tra i due maggiori partiti della maggioranza, Lega e FdI.
Va ricordato che da qualche mese FdI ha "strappato" un consigliere, Luigi Nicchetto, alla Lega, conquistando la maggioranza relativa nel centro destra. Un'operazione accompagnata anche da altri "approcci" che, alla Lega, non dev'essere piaciuta e che potrebbe portare a considerare alcuni contatti con la consigliera Katia Hannot (di FdI) come una sorta di contromossa alla defezione di Nicchetto. Ma la "questione Brasiola", almeno in parte, sembra esulare da questo contesto.
Qui la classica goccia potrebbe essere la controversia giudiziaria tra la consigliera Alessandra Penzo e l'ex vicesindaco. Quest'ultimo, poche settimane fa, aveva querelato la Penzo per diffamazione, a causa di una richiesta di Commissione, di cui era prima firmataria, nella quale si adombrava che il vicesindaco avesse lavorato, quest'estate, in un chiosco abusivo sulla spiaggia.
Ovviamente Brasiola nega tale circostanza ma la Penzo ha fatto un accesso agli atti e fatto presente al sindaco le circostanze e le informazioni apprese. La questione, quindi, è sub judice ma può essere che Armelao abbia voluto allontanare qualsiasi sospetto dalla sua giunta.


Il coordinatore provinciale di FdI, Lucas Pavanetto, commenta: «Spero che Armelao si sia sbagliato nella sua valutazione. Se così fosse Brasiola potrà, se lo desidera, tornare al suo posto. Nel frattempo FdI continuerà ad essere traino della maggioranza. Ma se Armelao non dovesse riconoscere il suo eventuale errore, se fosse una questione personale, prenderemo le decisioni conseguenti».
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Il Gazzettino