Chioggia. Caos e degrado, sagra di eccessi: denunciata una carenza di personale della polizia locale per l'ordine pubblico

La sagra del pesce a Chioggia
CHIOGGIA (VENEZIA) - Auto parcheggiate sopra i marciapiedi, biciclette davanti alle chiese e sui posti per disabili, maleducati che orinano nelle calli. È l'altra...

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CHIOGGIA (VENEZIA) - Auto parcheggiate sopra i marciapiedi, biciclette davanti alle chiese e sui posti per disabili, maleducati che orinano nelle calli. È l'altra faccia della Sagra del pesce, la manifestazione più gettonata dell'estate chioggiotta, che ha attirato decine di migliaia di visitatori in ognuno dei suoi dieci giorni di durata, comprese personalità istituzionali e gruppi politici (da Fratelli d'Italia, al Pd) che sono venuti a rendere omaggio alla cucina chioggiotta e a rinsaldare i legami con la città.

LE POLEMICHE

La Sagra si è conclusa ieri sera e, a breve, si faranno i bilanci, dal punto di vista economico, dell'affluenza di pubblico e d'immagine per la città che saranno, senza dubbio, lusinghieri. Ma, come ogni anno, ci saranno anche le polemiche relative al "prezzo" della manifestazione, in termini di qualità della vita per i residenti. «C'erano auto parcheggiate ovunque, sopra i marciapiedi, davanti ai passi carrai e ai garage, negli spazi riservati per i residenti dice Alessandro Penzo, presidente del Comitato di quartiere Tombola, non nuovo a queste proteste ed era un giorno feriale, mercoledì».

Un quartiere, accostato al centro storico, invaso da auto di stranieri (che, di solito, sono più rispettosi) ma anche di italiani che non hanno voluto o saputo usufruire del parcheggio gratuito a Val da Rio con bus navetta, predisposto dal Comune. Un problema di comunicazione, come quello patito dalla disabile vicentina che non ha trovato un parcheggio adatto alle sue condizioni? «Direi un problema di controllo dice Penzo - Quel giorno, senza metterci d'accordo abbiamo chiamato la polizia locale in tre. E tutti e tre ci siamo sentiti rispondere che non potevano intervenire, e di chiamare la questura. Ma come si possono fissare delle regole se non c'è chi controlla che vengano rispettate?»

E il problema non c'era solo per le auto. Nei giorni della Sagra, anche i ciclisti si sono trovati in difficoltà e si sono "arrangiati", occupando ogni "stallo" disponibile, davanti alla chiesa di San Giacomo, ma anche negli spazi riservati all'handicap, dalla parte opposta della strada, come ha fatto notare l'ex assessore Luciano Frizziero. Un parcheggio "selvaggio" sia pure legato a uno stato di necessità, che ha il luogo di culto meno fruibile proprio a quei visitatori che potevano essere attirati dalla Sagra. E anche qui l'inutile appello delle autorità religiose all'intervento della polizia locale che, cronicamente sotto organico, non riesce a rispondere a tutte le richieste. E poi la conseguenza inevitabile degli eccessi a cui qualcuno indulge quando partecipa ai divertimenti di massa. A farne le spese sono le calli del centro storico e chi ci abita che, oltre a dover star sveglio fino a tardi, si trova, il giorno dopo, a "respirare" gli odori sgradevoli dovuti a questi malesseri. Va detto che nulla di tutto questo è una novità: le lamentele ci sono tutti gli anni, ma per evitare questi problemi nessuno sembra ancora aver trovato la ricetta.

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Il Gazzettino