Chioggia, aumenta il prezzo del bus. Le cause? Caro carburante e mancanza di personale

Chioggia, aumenta il prezzo del bus. Le cause? Caro-carburanti e mancanza di personale
CHIOGGIA - Non ci sono solo l'aumentato costo dei carburanti e delle materie prime, tra le cause dello scatto tariffario di biglietti e abbonamenti della Linea 80 e, in...

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CHIOGGIA - Non ci sono solo l'aumentato costo dei carburanti e delle materie prime, tra le cause dello scatto tariffario di biglietti e abbonamenti della Linea 80 e, in generale, del servizio di trasporto extraurbano nel bacino di Venezia. C'è anche la difficoltà a reperire personale. Tali aumenti sono stati autorizzati, infatti, lo scorso 31 marzo, su richiesta della società di trasporti Arriva Veneto, dall'Assemblea dell'Ente di governo del trasporto pubblico locale, di cui fanno parte il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il suo delegato per la Città metropolitana, Michele Zuin, e il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao. Arriva Veneto aveva presentato l'istanza il 22 marzo ma le interlocuzioni con gli uffici preposti erano iniziate ben prima, perché le problematiche che stanno alla base degli aumenti sono note da tempo. La prima, e più evidente, è l'andamento dei prezzi dei carburanti che rappresentano, per le società di trasporto, la seconda voce di spesa.

Aumenta il prezzo dei biglietti

Ma ce n'è anche un'altra, e cioè la difficoltà a reperire personale per la guida dei mezzi, cosa che, secondo logica, obbligherebbe Arriva o a offrire compensi un po' più alti o a ricorrere maggiormente agli straordinari; ed entrambe le soluzioni comportano costi maggiori.
Ma, secondo il consigliere regionale Jonatan Montanariello «questo non succede. Il contratto collettivo nazionale di questi lavoratori, non ha previsto alcun aumento dice e non mi risulta che Arriva stia facendo una politica di assunzioni con l'offerta di qualche benefit. Per cui, se ottenere una patente C, per condurre un bus, può costare 5mila euro, ma il lavoro corrispondente viene pagato 1200 euro al mese, si capisce perché mancano gli autisti nel settore pubblico, ma non nei trasporti privati. Anzi, nel pubblico si assiste a una fuga di lavoratori».


E neppure gli straordinari sono, in realtà, una soluzione. «Nel nostro territorio, fare una corsa in più verso Venezia osserva Montanariello può significare lavorare anche tre ore di lavoro in più dopo le 8 di servizio "normale", quindi non è così scontato trovare chi è disposto a farle». Per il consigliere regionale Pd, in definitiva, gli aumenti sarebbero ingiustificati se si tirano in ballo le spese per il personale.
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Il Gazzettino