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CHIOGGIA - Controlli sul Green pass e sulla corretta commercializzazione, dal punto di vista igienico-sanitario, dei prodotti alimentari. I primi richiesti dalla situazione pandemica; i secondi, abituali in prossimità delle festività natalizie e di fine anno, vengono condotti da tutte le forze dell'ordine, in questo periodo. I carabinieri della compagnia di Chioggia hanno svolto verifiche nei comuni della Riviera del Brenta, riscontrando varie irregolarità. A Campagna Lupia è stato sorpreso dal controllo il titolare di una pizzeria, mentre, sprovvisto di Green pass, preparava pizze per i clienti. Gli è stata comminata una sanzione amministrativa e il locale è stato chiuso per cinque giorni. Sanzione amministrativa anche per il titolare di un esercizio commerciale di Vigonovo, anche lui sprovvisto di certificazione verde e doppia sanzione a Camponogara nei confronti di un cliente che non aveva il Green pass e del titolare del locale che non lo aveva controllato.
A Chioggia, i controlli sul Green pass eseguiti dalla polizia locale, nei giorni scorsi, hanno portato al sanzionamento di quattro titolari di bancarelle al mercato del giovedì e di tre persone al mercato ittico all'ingrosso.
L'ULSS
Nella stessa giornata, in collaborazione con personale veterinario dell'Ulss 3 Serenissima, è stato sanzionato un ristorante di Sottomarina. All'interno dei frigoriferi e della dispensa del locale sono stati rinvenuti, infatti, alimenti (crostacei, molluschi, orate, sogliole, tonno, polpo) in confezioni prive di etichettatura attestante la loro provenienza. Inoltre svariate confezioni (tonno pinne gialle, salmone, carni varie e prodotti lattiero-caseari) recavano data di scadenza antecedente al controllo. Infine, nel corso dell'ispezione sono state rilevate carenze igienico sanitarie, consistenti in una scarsa pulizia delle attrezzature da lavoro, muri e soffitto scrostati e arredo metallico arrugginito, in contrasto ai requisiti in materia di igiene previsti per le strutture, i locali e le attrezzature destinate alla lavorazione, preparazione e cottura dei cibi destinati al consumo umano. I prodotti alimentari non tracciati e scaduti, per un peso complessivo di 250 chili e un valore commerciale stimato in circa 3.000 euro, sono stati sottoposti a sequestro amministrativo per il successivo smaltimento. Al titolare sanzioni pecuniarie complessive per un ammontare di 5.800 euro.
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