Musica troppo rumorosa dallo stabilimento, a processo l'imprenditore Ivano Boscolo "Bielo"

Una festa nel locale Indiga a Sottomarina
VENEZIA - Si apre oggi, di fronte al giudice di Venezia, il processo per il disturbo alla quiete pubblica arrecato dalla musica da discoteca suonata fino a tarda ora nello...

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VENEZIA - Si apre oggi, di fronte al giudice di Venezia, il processo per il disturbo alla quiete pubblica arrecato dalla musica da discoteca suonata fino a tarda ora nello stabilimento balneare “InDiga”, a Sottomarina nelle stagioni estive comprese tra il 2013 e il 2016. Imputato è il noto imprenditore Ivano Boscolo “Bielo”, 60 anni, all’epoca dei fatti amministratore della società che gestisce lo stabilimento, Mosella srl, al quale la Procura di Venezia contesta il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone. L’inchiesta si era conclusa con l’emissione di un decreto penale di condanna di Boscolo “Bielo”, il quale però non ha voluto pagare e ha presentato opposizione attraverso il suo legale, l’avvocato Gavino Spiga e il giudice per le indagini preliminari Luca Marini ha disposto il giudizio di fronte al Tribunale.


L’inchiesta è stata avviata dalla denuncia presentata dal gestore del campeggio “Tropical”, che confina con lo stabilimento “InDiga”, i cui ospiti lamentavano l’impossibilità di dormire a causa della musica ad alto volume che proseguiva fino alle 2-3 di notte, nonché al rumore dei clienti dello stabilimento stesso che si recavano tutte le sere a bere e ballare. Per riuscire a provare il superamento dei limiti massimi di rumore in orario notturno, lo studio Simonetti ha dato incarico ad un ingegnere che ripetutamente si è appostato nella notte e, con apposita strumentazione, ha accertato il livello di rumore riscontrato, anche a notevole distanza dalla postazione della postazione dei dj e delle casse acustiche di “InDiga”. A lungo il campeggio ha cercato invano di ottenere l’installazione di idonee barriere fonoassorbenti. Il gestore del “Tropical” ha annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile con lo studio Simonetti con l’obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni sofferti, ma anche nella speranza che la situazione di disagio non si ripeta anche nella stagione estiva che inizierà tra breve.


Boscolo “Bielo” ha scelto il dibattimento per cercare di dimostrare l’insussistenza delle accuse, ma non ci sarà molto tempo per celebrare il processo: per un reato contravvenzionale di questo tipo, infatti, i termini di prescrizione sono molto brevi e tra poco non sarà più possibile perseguirlo penalmente.

 

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Il Gazzettino